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TESTO Commento su 1Gv 3,2

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Tutti i Santi (01/11/2006)

Vangelo: 1gv 3,2 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 5,1-12

In quel tempo, 1vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. 2Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

3«Beati i poveri in spirito,

perché di essi è il regno dei cieli.

4Beati quelli che sono nel pianto,

perché saranno consolati.

5Beati i miti,

perché avranno in eredità la terra.

6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,

perché saranno saziati.

7Beati i misericordiosi,

perché troveranno misericordia.

8Beati i puri di cuore,

perché vedranno Dio.

9Beati gli operatori di pace,

perché saranno chiamati figli di Dio.

10Beati i perseguitati per la giustizia,

perché di essi è il regno dei cieli.

11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.

Dalla Parola del giorno

Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.

Come vivere questa Parola?

In questa festa di "Tutti i Santi" il testo giovanneo ci ricorda la nostra identità di "figli di Dio": la ragione profonda per cui ognuno di noi ha un'altissima dignità. Sappiamo dunque già chi siamo e quel che, come figli dell'Altissimo, noi valiamo; però non ancora riusciamo a comprendere quel che saremo un giorno: quando entreremo nella gloria dei Santi, partecipi, in qualche misura, della gloria immensa di Dio. Sì, partecipi perché "lo vedremo così come Egli è" e "saremo simili a Lui". E, a questo punto, il nostro diventa un "balbettio": l'impotente tentativo di esprimere, coi nostri linguaggi limitati e pressapochistici, l'insondabile mistero infinito di Dio. Una cosa però è certa. Questo Dio, infinitamente grande e Creatore di tutto, si è già in parte rivelato nel suo Figlio Gesù. E la sua rivelazione ha toccato il diapason dell'Amore, perché questo Figlio si è dato per noi in croce. Per riscattarci dal vuoto, dal non senso, dalla paura. Per dirmi in fondo una cosa sola: Sei fatto per amare, ti realizzi amando. Ed è amando secondo il progetto del Padre e con la grazia sua, che realizzi anche il suo progetto su di te che è santità.

Oggi, nel mio rientro al cuore, contemplo la sconfinata gioia dei Santi, miei fratelli e compagni di viaggio già arrivati a Casa. Vivo nel loro incoraggiamento, respiro speranza gioia dell'attesa.

Signore, già sono "figlio". Non ancora conosco la condizione che mi attende. Ma in Gesù so con certezza che la sua vittoria sulla morte e sul male mi è caparra di tutto il bene. Aiutami a santificare ogni mia gioia nell'amore.

La voce di un cardinale

La vera vita, quella eterna, inizia già dentro al tempo poiché "noi fin da ora siamo figli di Dio", anche se "ciò che saremo non è stato ancora rivelato". Il nostro essere figli di Dio, già fin da ora partecipi – come scrive l'apostolo Pietro – della stessa natura divina, fa sì che siamo già pellegrini verso la vita eterna: la vita di grazia è l'inizio della vita eterna; quella vita eterna che è la pienezza della vita di grazia.
Carlo Caffarra

 

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