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TESTO Commento su Ap 21,4-6

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti (Messa III) (02/11/2000)

Brano biblico: Ap 21,4-6 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 5,1-12

1Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. 2Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

3«Beati i poveri in spirito,

perché di essi è il regno dei cieli.

4Beati quelli che sono nel pianto,

perché saranno consolati.

5Beati i miti,

perché avranno in eredità la terra.

6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,

perché saranno saziati.

7Beati i misericordiosi,

perché troveranno misericordia.

8Beati i puri di cuore,

perché vedranno Dio.

9Beati gli operatori di pace,

perché saranno chiamati figli di Dio.

10Beati i perseguitati per la giustizia,

perché di essi è il regno dei cieli.

11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.

Dalla Parola del giorno

Tergerà ogni lacrima dai loro occhi, non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate. [...] Ecco, io faccio nuove tutte le cose. A colui che ha sete darò gratuitamente acqua della fonte della vita.

Come vivere questa Parola?

Queste espressioni dell'Apocalisse annunciano profeticamente ciò che sarà la Gerusalemme celeste, cioè la Chiesa nella sua dimensione escatologica; quella realtà di gioia perfetta che Gesù, il Dio-con-noi, è venuto a realizzare. In Gesù, "Principio e Fine" di ogni cosa, la morte diventa nostra "corporale sorella morte", non più uno spauracchio. Tutte le realtà vengono rinnovate, purificate, redente da Lui: il Crocifisso Risorto. La morte, Lui l'ha sconfitta, spalancando le porte della Vita! Così non può prevalere in me la preoccupazione, l'angoscia, la disperazione vinte o trasfigurate dal suo amore. Ecco, allora, che il "cielo nuovo" e la "terra nuova", dei quali parla l'apostolo Giovanni, si compiono già qui e ora per me, anche se non ancora in visione ma in speranza. In Gesù-Amore io divento creatura nuova poiché la mia sete di libertà, pace amore, gioia, vita, viene colmata dall'acqua viva dello Spirito che Egli mi dona gratuitamente e che tutto trasforma.

Se io credo in questa grazia che ogni giorno mi rende nuovo, ogni giorno parteciperò anch'io alla costruzione di questo "cielo nuovo" e di questa "terra nuova" cercando di riconoscere Gesù nel fratello che mi è accanto. Come? Facendo quanto mi suggerisce il brano del Vangelo odierno: "Io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito...Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli l'avete fatto a me" (Cfr. Mt 25,35-40).

Oggi, in un momento d'intimità con Gesù, mi renderò attento alla sua presenza nello Spirito perché, abitata da Lui, possa anch'io cooperare all'edificazione del mondo nuovo vivendo concretamente la carità che sconfigge ogni ombra di morte. Verbalizzerò:

"Vieni Santo Spirito, Vieni Spirito di Vita".

La voce di un antico Padre

I nostri cari ci sono stati tolti mentre erano ancora con noi. Ci hanno lasciati ma sono passati alla loro patria. Abbandonando la corruzione sono passati all'incorruzione. Allontanatisi dal mondo si sono elevati a Cristo; usciti dall'ombra sono passati alla piena Luce. Anastasio il Sinaita

 

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