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TESTO Commento su Matteo 23,1-12

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XXXI Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (03/11/2002)

Vangelo: Mt 23,1-12 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 23,1-12

In quel tempo, 1Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli 2dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. 3Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. 4Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. 5Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; 6si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, 7dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.

8Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. 9E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. 10E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. 11Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; 12chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato.

Dalla Parola del giorno

Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.

Come vivere questa Parola?

Chiaramente non c'è società priva di una certa gerarchia di governo. Ci vogliono i capi, le guide. Se no, è il caos! E siccome in qualche modo chi è a capo, lo è a nome di Dio, può nascere l'ambiguità. Chi è a capo crede di parlare a nome di Dio; chi obbedisce crede di obbedire a Dio. Ma nell'ottica di Gesù c'è un cambiamento di fondo: chi esercita una qualche autorità o potere è chiamato a farlo come l'ha fatto Gesù che dice: "Non sono venuto per essere servito ma per servire". Anche qui il vangelo è rivoluzionario. Se ci guardi bene dentro, ti rendi conto che qualsiasi tipo di autorità tu sia chiamato ad esercitare (quella di padre o madre, di educatore o professionista, imprenditore, capoufficio o altro) secondo Gesù dev'essere all'insegna non dello spadroneggiare sull'altro, ma del "servizio".

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiedo allo Spirito Santo due cose: anzitutto di cogliere in me, nella mia natura segnata dal peccato, l'istinto a primeggiare; chiedo poi soprattutto di capire il nesso molto stretto tra autorità come servizio e pieno abbassamento di Gesù nella morte di croce. Proprio per questo egli è poi stato elevato dal Padre e ha ricevuto potere su tutto il creato.

Signore Gesù, esercita su di me la tua misteriosa attrazione perché anch'io accetti l'abbassamento del servizio che è morte al mio ego. Solo, e a questo prezzo, come Gesù, io sarò innalzato nella pace e nella grazia di Dio, anche presso i fratelli.

La voce di un Dottore della Chiesa

Due amori hanno fondato due città: l'amore di sé fino al disprezzo di Dio ha generato la città terrena, l'amore di Dio fino al disprezzo di sé ha generato la città celeste. Una – la città terrena – si gloria in se stessa, l'altra -la città di Dio– si gloria in Dio; una è dominata dalla libidine del dominare, l'altra dal compito di servire; una nei suoi potenti ama la forza, l'altra la ripone in Dio.
S. Agostino

 

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