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TESTO Commento su Luca 10,25-37

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Lunedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (09/10/2006)

Vangelo: Lc 10,25-37 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno
Va' e fa anche tu lo stesso.

Come vivere questa Parola?

Il vangelo odierno ci offre il racconto del buon Samaritano riportato soltanto dall'evangelista Luca. Alle domande di un esperto della legge di Mosè su cosa si debba fare per avere la vita eterna, e "Chi è il mio prossimo?", Gesù, col suo caratteristico stile provocatorio, gli pone altre domande. E questo per aiutare gli ascoltatori (e noi) ad ampliare il concetto di "prossimo" calandolo nella concretezza della vita, riferendosi probabilmente a fatti di cronaca. È importante sapere ciò che insegna il Signore circa il precetto principe della carità, ma a cosa servirebbe se "scollato" dalla vita? Il racconto si svolge in uno scenario drammatico con la descrizione progressiva di personaggi che interpellano. In quale di essi mi ritrovo? Nel malcapitato che soffre da solo, nel sacerdote, nel levita che se ne vanno indifferenti o nel samaritano che si prende cura del poveretto? Nella mia debolezza e mutabilità mi ritrovo or nell'uno or nell'altro, lasciandomi anche influenzare dall'opinione pubblica o da fattori sociali che tendono a scusare l'indifferentismo. Ma è Lui, Gesù, il buon Samaritano per eccellenza che, non solo discende ben 1.000 metri di altitudine venendo da Gerusalemme per andare a Gerico, ma ancora più scende le profondità del mio cuore malato di indifferenza, intolleranza, pregiudizi, mi cura con la grazia della Redenzione e mi insegna a diventare "prossimo" anzitutto di chi mi vive accanto e in specie di chi soffre.

Col suo invito: "Va' e fa anche tu lo stesso" sono chiamato a vestirmi interiormente di pazienza, benevolenza, misericordia; a lasciarmi trasformare in amore.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò al Signore di darmi un cuore nuovo, capace di cogliere i bisogni dei fratelli, un amore così riconoscente dell'amore da Lui ricevuto che desideri solo di amare ogni "prossimo". Pregherò:

Guarisci il mio cuore, Gesù: fa' che, dimentico di me, sappia riconoscerti nei fratelli. Dammi di farmi "prossimo" di tutti.

La voce di un Padre della Chiesa

Il Samaritano che passa - ed è Cristo che veramente è in viaggio - vede il ferito. Non va oltre, poiché lo scopo del suo viaggio è quello di «visitare» noi; noi per i quali è sceso sulla terra e in mezzo ai quali ha abitato. Perciò non solo si è manifestato agli uomini, ma è stato veramente in mezzo a loro... "Sulle sue ferite ha versato del vino", il vino della parola...
Severo di Antiochia

 

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