TESTO Commento su Matteo 9,27-31
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Venerdì della I settimana di Avvento (05/12/2003)
Vangelo: Mt 9,27-31
La guarigione di questi due ciechi è concessa loro a motivo della loro fede. Essi invocano Gesù chiamandolo figlio di Davide. Dal Messia, figlio di Davide, il popolo d'Israele aspettava soprattutto aiuto e salvezza. I due ciechi gli ricordano questo suo compito.
Isaia aveva elencato così i prodigi che avrebbero accompagnato la venuta di Dio salvatore: "Allora si apriranno gli occhi ai ciechi e si schiuderanno gli orecchi ai sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto" (Is 35,5-6).
Qui, come in tanti altri racconti di miracoli, la fede si esprime nella preghiera e il miracolo viene concesso come risposta alla preghiera fatta con fede.
Il severo ammonimento dato da Gesù ai due ciechi guariti: "Badate che nessuno lo sappia!" doveva servire per evitare un'errata presentazione dell'identità del Cristo: egli non è solo il figlio di Davide, ma è anche il Figlio di Dio; non è venuto per instaurare il regno di Israele, ma il regno dei cieli.