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TESTO Veglia Pasquale

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Veglia Pasquale nella Notte Santa (Anno A) (30/03/2002)

Vangelo: Mt 28,1-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 28,1-10

1Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba. 2Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. 3Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. 4Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. 5L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. 6Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. 7Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».

8Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. 9Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. 10Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».

Nesso tra le letture

Questa notte canta le meraviglie che il Signore ha realizzato con il suo popolo. È una notte di veglia nella quale si percorrono, attraverso la Sacra Scrittura, i grandi episodi della storia della salvezza, fino ad arrivare al punto culminante della Resurrezione del Signore. Nella sua forma più completa consta di sette letture prese dell'Antico Testamento: la creazione, il sacrificio di Isacco e la fede di Abramo, il passaggio attraverso il Mar Rosso, l'amore di Dio cantato dai profeti, gli annunci dell'alleanza di Dio col suo popolo, il ritorno dall'esilio... Importanza speciale riveste la terza lettura, tratta dal libro dell'Esodo, che narra il passaggio del Mar Rosso (terza lettura), e la liberazione del popolo d'Israele. Questo testo prefigura il battesimo nel quale è l'uomo vecchio che si immerge, ma da cui nasce l'uomo nuovo, creato in Cristo (epistola). Nel battesimo l'uomo si incorpora con Cristo, è innestato in Cristo. Il testo della quarta lettura, presa dal libro del profeta Isaia, è una meravigliosa sintesi del grande amore di Dio per l'uomo: "con affetto perenne io ti amo". L'immagine dell'amore sponsale è prefigurazione dell'amore di Cristo, marito, per sua moglie, la Chiesa. Tutto questo piano di salvezza trova la sua massima espressione e il suo culmine nella Resurrezione del Signore. Questa è davvero la notte felice, nella quale siamo invitati a "rallegrarci ed a non avere paura", perché Cristo ha vinto le tenebre della morte e del peccato.

Messaggio dottrinale

1 - In questa notte la Chiesa, in compagnia di Maria, vigila, aspetta la manifestazione di Dio e della sua misericordia. È una notte fatta per vegliare in contemplazione. Nella solenne liturgia della Veglia Pasquale, rivivere le diverse tappe della storia della salvezza significa scoprire che le promesse del Signore raggiungono il loro felice compimento nella Resurrezione di Cristo Signore. Il proposito di Dio si realizza perfino nei momenti in cui sembra che tutto sia perso, come nel momento del passaggio del Mar Rosso, o nel momento in cui ad Abramo viene chiesto il sacrificio del suo unico figlio, Isacco, o nel momento del ritorno dall'esilio, dopo un periodo di ardua prova. In tutti questi avvenimenti, la Chiesa scopre che Dio è fedele all'alleanza promessa. In definitiva, la Chiesa medita la storia della salvezza come la vittoria definitiva di Cristo sulla morte e sul peccato. "Dove abbondò il peccato sovrabbondò la grazia". Coloro che giacevano senza speranza sono stati riscattati dal mistero pasquale di Cristo. L'annuncio pasquale canta con trepidazione: "Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte, risorge vincitore dal sepolcro. Nessun vantaggio per noi essere nati, se lui non ci avesse redenti? O immensità del tuo amore per noi! O inestimabile segno di bontà: per riscattare lo schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio!". Il nostro sguardo si fissa sul cero pasquale, prefigurato nella colonna di fuoco che guidava il popolo ebraico attraverso il deserto. Cristo, Dio da Dio, luce da luce, illumina definitivamente il peregrinare dell'uomo sulla terra, fino all'ultimo giorno, nel quale tornerà con potere e maestà a giudicare i vivi e i morti. Non c'è, dunque, situazione umana alcuna, per grave che sia, che non sia vinta dal mistero della Resurrezione di Cristo, luce delle nazioni e salvezza degli uomini.

2 - Il battesimo. L'epistola della lettera ai Romani ricapitola in qualche modo la proclamazione delle sette letture. Le diverse fasi della storia della salvezza trovano il loro felice compimento nell'"unione con Cristo". Nel rito battesimale lo Spirito Santo, attraverso il simbolo dell'acqua, lava l'uomo dei suoi peccati e lo unisce a Cristo, per condurlo alla vita nuova. Chi è stato battezzato, è stato innestato in Cristo. Egli è "con-crocifisso" con Cristo, muore ed è sepolto insieme con lui, per così pure rinascere ad una nuova vita. La stessa vita divina fluisce ora nella vita del cristiano. Ora, dobbiamo prendere coscienza di questo dono incommensurabile, e portarlo alla pienezza di una vita cristiana matura e autentica. L'ideale sarebbe arrivare ad essere "cristiano" nel senso pieno del termine, cioè un essere umano, uomo o donna, nel quale Cristo è arrivato ad essere principio e fondamento di tutta la sua esistenza. L'ideale è da verso cui tendere è poter dire con san Paolo: "Non sono più io che vivo, ma è Cristo vive in me" (Gal 2,20). Ma potremo concretizzare questa realtà nella misura in cui saremo capaci di sviluppare in noi stessi una vita di grazia, sorretta dalle virtù teologali.

Suggerimenti pastorali

1. La liturgia della Veglia pasquale. La liturgia della Veglia Pasquale è sicuramente un momento privilegiato nella vita della Chiesa. In questa notte si concretizza il mistero centrale della nostra fede: la rivelazione dell'amore trinitario e l'Incarnazione, la Passione, morte e Resurrezione del Signore. Così Dio si rivela come amore infinito, fedele alle sue promesse. Tutte le ombre della vita si illuminano alla luce del cero pasquale. La veglia di questa notte si caratterizza in tre momenti: innanzitutto la liturgia della luce, col profondo simbolismo del lucernario, dell'oscurità, del cero pasquale, dell'incenso, delle candele nelle mani dei fedeli eccetera... Dato il denso simbolismo di questa liturgia, è conveniente che il rito sia ben visibile e udibile per tutti i fedeli presenti, in modo che tutti possano seguirlo con interesse, e con un'adeguata comprensione dei gesti e delle parole. Quante persone adulte ricordano con emozione profonda, e pure nei dettagli, le liturgie della luce vissute nell'infanzia! Quindi, segue la liturgia della Parola che espone i fatti meravigliosi che Dio ha operato in favore del suo popolo. La scelta di lettori adatti e la preparazione di un coro polifonico che interpreti il salmo, possono essere mezzi eccellenti che favoriscono la partecipazione dell'assemblea. Poi, nella liturgia battesimale i catecumeni ricevono il sacramento, e tutti i fedeli rinnovano le promesse battesimali: è il momento più opportuno per rinascere a vita nuova. Infine, nella liturgia eucaristica, coloro che hanno appena ricevuto il battesimo e tutti i presenti sono chiamati a partecipare al tavolo dell'altare e ad unirsi al sacrificio di Cristo.

2 - Questa notte deve lasciare inciso, scolpito nell'anima dei fedeli l'insondabile amore di Cristo: "con amore eterno ti amai". È una notte misteriosa nella quale si coniuga il dolore della morte e la gioia della resurrezione; è una notte nella quale si capisce meglio il mistero pasquale, come mistero di morte e di resurrezione; è una notte nella quale il cristiano prende coscienza della sua presenza nel mondo, della propria missione, della propria vocazione, della propria dignità. Oggi l'uomo si rende conto che è stato salvato dall'amore infinito di Dio, che è stato unito a Cristo, e che, pur se deve peregrinare ancora per la durata della sua vita terrena, è stato già salvato per sempre.

 

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