PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Luca 10,25-37

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Lunedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (09/10/2000)

Vangelo: Lc 10,25-37 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, lo vide e ne ebbe compassione.

Come vivere questa Parola?

La domanda posta dal dottore della legge è la questione centrale del cristianesimo, ciò da cui dipende la credibilità, la visibilità di un cristiano: "Chi è il mio prossimo?" (v.29). Amare Dio e ogni creatura, innanzi tutto ogni uomo, è l'unica legge, il comandamento nuovo. Bene: ma cosa significa amare?

C'è un sacerdote, colui cioè che rappresenta, per così dire, ufficialmente Dio stesso: fin dal II secolo, Ignazio di Antiochia sancì che senza sacerdoti non c'è Chiesa, non c'è popolo di Dio. Tuttavia, non è questo amore.

C'è poi un levita, ossia l'addetto al culto. Il culto, la liturgia, è quell'azione che rende il tempo dell'uomo un tempo sacro, e il creato stesso un immenso e bellissimo Tempio: la liturgia dà voce al creato perché canti le lodi di Dio, e introduce gli uomini alla vita stessa di Dio. Ebbene, tutto questo non basta: non è amore.

C'è infine un samaritano, ossia un israelita che non osserva la Legge, un israelita dal cuore pagano. Eppure quest'uomo fa l'unica cosa necessaria: si ferma e si prende cura del fratello che ha bisogno di lui. Amare, o non amare: non c'è una via di mezzo. Vedere e passare oltre, o vedere e avere compassione, passare oltre o lasciarsi toccare nell'intimo, nel cuore: tutto qui! Perché l'amore è una cosa concreta, concretissima: è lavare i piedi, è arrivare stanchi la sera.

Amore è un'unica linea che collega occhi, cuore, mani e piedi: quel che gli occhi vedono, tocca il mio cuore e spinge le mie mani a toccare a loro volta colui dal quale sono stato toccato; quel che gli occhi vedono, commuove il cuore e muove mani e piedi verso colui che mi ha rivolto lo sguardo. Dove il circuito in me è interrotto? Ho occhi che non vedono? O cuore che non si commuove? O mani e piedi paralizzati a letto?

Chiederò al Signore di guarire la mia malattia, così come tante volte ha fatto percorrendo Israele, dalla Galilea alla Giudea: "Signore, che io veda! Signore, abbi pietà di me, del mio cuore indurito! Signore, che io cammini!".

La voce di un grande Papa e Padre della Chiesa

E' dall'amore di Dio che nasce l'amore del prossimo, ma è con l'amore del prossimo che si alimenta l'amore di Dio.
S. Gregorio Magno

 

Ricerca avanzata  (54042 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: