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TESTO Commento su Gb 1,21

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Santi Angeli Custodi (02/10/2000)

Brano biblico: Gb 1,21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 18,1-5.10

1In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». 2Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro 3e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 4Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. 5E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.

10Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.

Dalla Parola del giorno

Nudo uscii dal seno di mia madre, e nudo vi ritornerò. Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!

Come vivere questa Parola?

Questa è la preghiera di Giobbe nel grande libro-parabola che prende nome da lui. La pronuncia quando la sua vita è colpita da grave sventura. L'insegnamento è manifesto. Quando l'esistenza scorre lieve e all'insegna della tranquillità e del benessere non è difficile riconoscere il Signore. Ma quando la bufera della malattia, delle difficoltà, del dolore si abbatte su di noi, le cose cambiano. Dio non ci serve più! Ed è perfino possibile alzare invettive contro di Lui.

La prova, il dolore ha un impeto travolgente che può suscitare la bestemmia, la ribellione. Oppure, ecco libera nel nostro cuore il vero atteggiamento della creatura: anzi del figlio che non capisce il perché ma sa che Dio, proprio perché è Dio non tradisce, non schiaccia ma apre sempre, pur misteriosamente, strade di vita più grande.

Oggi, anche se la preghiera di Giobbe può sembrarmi utopica (troppo alta per me) chiederò di entrare in quello spirito di povertà radicale da cui sgorga la vera adorazione. Dio mi ha dato tutto e tutto è suo. Può disporre come vuole di quel che gli appartiene! Con Gesù, che è il volto del suo Amore senza fondo, mi consegno a Lui per la buona e la cattiva sorte. Per la forza del mistero pasquale so che nulla, assolutamente nulla, in realtà può nuocermi mai.

La voce di uno scrittore

Signore, perché io prenda coscienza del vero me stesso, basta che tu pianti in me l'àncora del dolore. Tu tiri la corda e io mi sveglio.
Saint Exupery

 

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