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TESTO Gli angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre...

Monaci Benedettini Silvestrini  

Santi Angeli Custodi (02/10/2006)

Vangelo: Mt 18,1-5.10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 18,1-5.10

1In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». 2Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro 3e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 4Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. 5E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.

10Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.

"Chi è il più grande nel regno dei cieli?" Una richiesta da parte dei discepoli direttamente rivolta al Maestro, non completamente libera da nascoste rivalità personali, serpeggianti nel gruppo. Nell'animo umano si annida sempre la sete di grandezza e di prestigio. Non per nulla il testo dice: "se non vi convertirete, non entrerete nel regno dei cieli". Il fine dell'azione del Figlio è la comunità da costruire, dove si è fratelli, perché figli dello stesso Padre. Nella comunità sono impegnati cielo e terra. Da una parte c'è il Padre con i suoi angeli e il Figlio con il suo Spirito, dall'altra gli uomini, così come sono, con le loro piccolezze, scandali e peccati. La logica del Regno dei cieli va in direzione opposta e per accoglierla bisogna cambiare mentalità, ossia convertirsi, "diventare come bambini". E' il farsi tali come bisogno di tutto e come abbandono: "costui è il più grande nel Regno dei cieli". Gesù risponde alla domanda iniziale dei discepoli. Il più grande nel regno del Padre è quello che più somiglia a lui, il Figlio, che tutto riceve in dono – come un bambino – e tutto dona, fino al dono di sé. "Chi accoglie anche uno solo di questi bambini, in nome mio, accoglie me". Dio si identifica con un bambino, che vive di accoglienza. Lui, che è amore e accoglienza, può vivere solo se è accolto. "Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli". Questi 'piccolì sono i prediletti del Signore, i loro angeli vedono sempre il volto di Dio e sono a lui vicini. Se il Padre, che è nei cieli circonda i bambini, donando loro gli angeli custodi, i discepoli sono chiamati a compiere gli uni verso gli altri un servizio simile a quello degli angeli e a farsi buona compagnia nel faticoso viaggio della vita.

 

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