PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Qo 3,11

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (24/09/2004)

Brano biblico: Qo 3,11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,18-22

18Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». 19Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto». 20Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». 21Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno.

22«Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

Dalla Parola del giorno

Dio ha fatto bella ogni cosa a suo tempo, ma ha messo la nozione di eternità nel loro cuore senza però che gli uomini possano capire l'opera compiuta da Dio dal principio alla fine.

Come vivere questa Parola?

Dentro il brano di Qoelet, proposto oggi alla nostra meditazione, emerge lo scandirsi del tempo dentro degli opposti. Il nascere e il morire (a cui nessuno può sottrarsi) sono paradigmatici. Si tratta dunque di entrare nel ritmo del tempo che ci è donato: un tempo di per sé amorfo (krònos) che però, se noi lo viviamo amando, perché accogliamo la grazia di Dio, diventa "kairòs" che significa tempo di salvezza. E siamo salvi se assimiliamo vitalmente la certezza che dalla mani di Dio creatore ogni realtà è sgorgata buona e bella.

È però dentro un tempo che non è definitivo e che non ha di che esaurire tutti i significati della vita, tanto meno gli enigmi che in essa notiamo. Ad esempio certe ingiustizie che sembrano facilmente imperare, certe violenze assolutamente gratuite, certi soprusi, dolori, morti premature ecc. restano dei perché senza risposta esauriente quaggiù. Ma Dio ha messo nel cuore degli uomini la nozione di eternità". Il pericolo è proprio quello di lasciare che questa nozione sbiadisca o addirittura si perda. Perché la risposta a tutto è dentro l'ordito della salvezza a cui Dio ha chiamato tutti gli uomini. Ma questo ordito in ogni suo perché travalica questa nostra vita. L'uomo posto al centro del cosmo, ma consapevole dei suoi limiti, trova il suo significato, come dice il grande pensatore R.Guardini, "nell'essere un vivente confine, nel prendere su di sé questa vita di confine e portarla fino in fondo".

Oggi, nel mio rientro al cuore, contemplerò con amore di riconoscenza quello che di bello e buono è nella mia vita. Ma guarderò anche a quello che vi è di dolore, di smacco, di delusione senza un chiaro perché. E guarderò "oltre"... con cuore pacificato. Oltre i limiti, oltre questa "vita di confine" là dove l'AMORE ci fa approdare alla RIUSCITA della Bellezza senz'ombra per sempre.

Concedimi, Signore, di vivere radicato nella mia realtà di ogni giorno, dentro questa storia, ma con un atteggiamento fatto di coraggio, di pazienza e grande speranza.

La voce di un antico Padre

Nulla all'uomo è più caro del vivere suo, e per esso darebbe il mondo intero, se gli fosse possibile. Persegui l'impegno migliore, perché ti serva come canale in cui la tua vita, pur trascorrendo, possa giungere alla fine a quietarsi in Dio. Orienta il fiumicello del vivere tuo verso il Signore, affinché, dopo aver vinto quaggiù, tu ti possa trovare lassù nel mare della vita!
Efrem Siro

 

Ricerca avanzata  (54031 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: