TESTO Commento su Luca 8,16-18

Dalla Parola del giorno
Fate attenzione a come ascoltate.

Come vivere questa Parola?

La sezione evangelica che ci viene proposta in questo periodo dell'anno liturgico è tutta incentrata sul tema della Parola. Gesù ha appena proposto la parabola del seminatore, indicando l'atteggiamento ottimale da assumere perché il seme da Lui gettato fruttifichi abbondantemente. Ma l'argomento è troppo importante per essere concluso in fretta. Ed ecco Gesù tornare su di esso con una nuova immagine: quella della luce. La Parola, che è Cristo stesso, è Luce destinata a fugare le tenebre del male che si annidano un po' in tutti. Sì, in ogni uomo, anche il più santo, c'è qualche angolo oscuro che la Luce di Cristo vuole invadere perché possiamo essere sul serio "figli della luce", "figli del giorno". Ma perché questo si realizzi non basta ascoltare la Parola, gustandone l'intima dolcezza, scandagliarla nei suoi sensi più reconditi, con un'esegesi accurata e approfondita. Il rischio è sempre quello di ridurre la Parola a oggetto di contemplazione estetica, senza che ciò scalfisca minimamente la vita. Sarebbe come accendere una luce e porla sotto il letto, impedendole così di far emergere quanto deve essere corretto, raddrizzato, orientato a Dio. Il guaio è che la persona, paga del gusto che prova nello scavare nella Parola, crede di "vedere", mentre, in realtà, si va progressivamente allontanando dalla luce, fino a perdere "ciò che crede di avere". Non basta allora "ascoltare" la Parola. È necessario fare attenzione a "come" ci esponiamo ad essa.

Oggi, nel mio rientro al cuore, mi chiederò: come ascolto la Parola? Lascio che la sua luce faccia emergere le mie magagne e orienti i miei passi?

Signore Gesù, Luce della mia vita, allontanami dalla tentazione di "difendermi" dalla Parola, magari nascondendomi dietro studi accurati che servono più ad appagare il mio intelletto che ad orientare la mia vita.

La voce di un grande Papa del VI secolo

Le Parole della Sacra Scrittura rimangono fredde se ci si ferma al racconto letterale, ma se uno, ispirato dal Signore, bussa con intelligenza attenta, fa scaturire il fuoco dei sensi mistici, sì che l'animo arde spiritualmente in quelle parole che prima egli stesso, fermandosi alla lettera, ascoltava rimanendo freddo.
S. Gregorio Magno