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TESTO Commento su Luca 6,27-38

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Giovedì della XXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (12/09/2002)

Vangelo: Lc 6,27-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla.

Come vivere questa Parola?

Nella natura c'è una forza segreta che attira gli esseri: una forza naturale positiva. Il sasso è attirato dal suolo, gli alberi si volgono verso il sole, gli animali maschi e femmine d'istinto si cercano, le stelle sono dentro un'attrazione cosmica. E tutto questo è amore. Anche l'uomo vive una sua legge naturale d'amore: ama gli amici (quelli da cui si sente amato) e respinge i nemici. Ecco, è qui che s'innesca l'incredibile salto di qualità dell'AMORE evangelico. Anzi, è salto di "natura"! Nel senso che per amare chi ti fa del male, devi percepirti "partecipe della natura divina", devi cioè amare come Gesù ha amato: perdonando, benedicendo, restituendo bene per male. E solo il Signore te ne dà la forza e anche la gioia

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiedo di spalancare il cuore alla bellezza dell'Amore crocifisso. A Gesù, alla suprema nobiltà di quel pregare: "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno", consegnerò tutta la mia vita intima, perché sia penetrata, trasfigurata, lanciata su strade di perdono e di misericordia. In concreto tratterò con benevolenza chi dice male di me, chi ha preso qualcosa ingiustamente, chi mi ha offeso. Dammi, Signore, la forza e la gioia di un cuore spazioso, dove entrano le ampiezze del tuo amore.

La voce di una grande santa, dottore della Chiesa

Nessuno – ha detto Gesù – accende una fiaccola per metterla sotto il moggio, ma la mette sul candeliere affinché rischiari tutti coloro che sono in casa (Mt 5,15). Mi pare che questa fiaccola rappresenti la carità, la quale deve illuminare e rallegrare non soltanto coloro che mi sono più cari, ma tutti coloro che sono nella casa, nessuno eccettuato.
S. Teresa di Gesù Bambino

 

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