TESTO Commento su 1Cor 12,2
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Mercoledì della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (20/09/2000)
Brano biblico: 1cor 12,2

«31A chi dunque posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? 32È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
33È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. 34È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”. 35Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».
Dalla Parola del giorno
E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
Come vivere questa Parola?
Tra le più belle pagine della Bibbia è l'inno alla carità di S.Paolo, da cui è tolta questa espressione, che nobilita il nostro vivere e ci consola nella consapevolezza del nostro saperci cristiani.
Se amo con quel divino dono di grazia che mi viene dallo Spirito Santo, scelgo a una qualità di vita davvero mirabile. Così la mia personalità a poco a poco matura nella pazienza, nella benignità, nel non portare invidia, nel rispetto per l'altro, nella gratuità e nell'umiltà di cuore, nella capacità di perdonare e di promuovere l'altro compiacendomi della verità, che è il bene in lui come in me.
Quanto cambiano le relazioni in famiglia, in comunità, in parrocchia, nei gruppi, se si vive questa qualità dell'amore!
Tutto però scatta a cominciare dall'accoglienza profonda della Parola di oggi. Infatti: se amo, sono (=vivo realmente). Se non amo, "non sono niente" (non: non ho niente, ma non sono, cioè non vivo!).
Oggi mi dedico nel cuore a questa..."rivoluzione" autenticamente cristiana.
Cartesio ha detto: "Penso, dunque sono". Io con te, Signore, dico: "Amo, dunque sono". Rileggo tutto il capitolo 13 della prima lettera di S.Paolo ai Corinzi, e chiedo al Signore la grazia d'impegnarmi a vivere amando concretamente, cominciando dall'esercizio di pazienza-amore nei vari momenti della giornata.
La voce di un grande drammaturgo nel sec. XX
E' dalla pazienza che si misura l'amore.
O.V. de Lubicz Miloz