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TESTO Commento su 1Cor 3,2-4

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Mercoledì della XXII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (06/09/2006)

Brano biblico: 1cor 3,2-4 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Vi ho dato da bere latte, non un nutrimento solido, perché non ne eravate capaci (...) Siete ancora molto carnali: dal momento che c'è ancora tra voi invidia e discordia, non siete forse carnali e non vi comportate in una maniera tutta umana? Quando uno dice: «Io sono di Paolo», e un altro: «Io sono di Apollo», non vi dimostrate semplicemente uomini?

Come vivere questa Parola?

Gesù, secondo tutti e quattro gli evangelisti, sottolinea l'importanza enorme, anzi la necessità di diventare come bambini. Il significato profondo è da cogliersi nel pieno abbandono a Dio, alla sia volontà in uno spirito di fiducia che diventa poi, concretamente, semplicità ed essenzialità di vita. S. Paolo qui parla invece di ciò che risulta infantilismo, immaturità, visuale ristretta della vita. Ha "dato da bere latte" nel senso che non gli è riuscito di poterli nutrire col solido cibo spirituale che si può dare solo a chi ha conseguito una certa maturità. E si tratta – badiamo! – anzitutto di maturità umana.. Quando la persona sta al gioco delle proprie invidie, gelosie, divisioni, come può aprire il suo spirito alla grande realtà dell'Amore di Dio e del suo Regno? Attenzione! A volte anche in ambienti religiosi c'è un'atmosfera asfittica. Si respira l'aria metifica di una relazionalità malata di egoismo più o meno larvato. Ci si attacca a Paolo o ad Apollo, cioè a chi è strumento di Dio. Ci si attacca in maniera possessiva e dunque stupida. La stupidaggine è barattare l'aria libera e i grandi, consolanti orizzonti della fede con queste meschinità, con queste piccinerie, appunto da infantilismo di gente che non si fa aiutare da Dio a crescere, a maturare: come uomini e come cristiani.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, faccio bene il punto sul fatto che l'infanzia evangelica è addirittura opposta all'infantilismo che è del tutto dimentico della grande nostra dignità di figli di Dio e di eredi di tutte le ricchezze del Regno.

Signore Gesù, tu mi hai comprato a prezzo del tuo sangue. Non permettere che io mi svilisca sprecando le mie energie dentro un groviglio di sentimenti e cose superficiali, stupide, connotate di pretese egoiche. Dammi il Pane della tua Parola che è verità e converti il mio cuore a te che sei amore.

La parola di un padre apostolico

Perché ci sono tra voi la contesa, il dissenso, la divisione, la guerra? Non abbiamo un solo Dio, un solo Cristo, un solo Spirito di carità diffuso sopra di noi, un'unica vocazione al cristianesimo? Perché strappiamo e laceriamo le membra di Cristo, e ci rivolgiamo contro il nostro proprio corpo, giungendo a tale eccesso di pazzia da dimenticarci che siamo membra gli uni degli altri?
S. Clemente

 

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