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TESTO Commento su Giovanni 6,51-58

padre Paul Devreux

XX Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (20/08/2006)

Vangelo: Gv 6,51-58 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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51Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

52Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». 53Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. 54Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 55Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 56Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. 57Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. 58Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Gesù vive per il Padre, e dice che chi si nutre di lui vivrà per lui. Da ciò capisco che nutrirsi di lui significa accogliere, meditare e mettere in pratica i suoi insegnamenti. Così facendo conosco sempre meglio il Padre ed entro in comunione con lui.

Ma non finisce qui; se il nutrimento che Gesù ci dà fosse solo intellettuale, non c'era bisogno che s'incarnasse, bastava che ci mandasse un bel libro, un po' più completo delle tavole della legge.

Posso anche dire che è venuto a nutrire la nostra vita dandoci dei buoni esempi di comportamento sociale e di preghiera, ma la sua Passione a cosa mi serve? Ricordiamo che Gesù ha spesso detto che era necessario che ci si sottoponesse. Perché?

Mangiare di Gesù consciamente è ciò che ci consente di provare a non mangiarci tra di noi e, di conseguenza, a vivere in pace. Per capire bene questo basta che mi faccia un buon esame di coscienza e che guardi bene in faccia ai miei bisogni. Io vedo che viviamo tutti nutrendoci gli uni degli altri, cercando un equilibrio tra la domanda e l'offerta, che corrisponde alla nostra piccola guerra quotidiana per la sopravvivenza. In questa lotta, l'unico disposto a rimetterci per il bene di tutti è Gesù. Per questo è importante imparare a nutrirci di lui, in modo da poter essere un po' meno fratricidi.

Preghiamo il Signore affinché possiamo anzi tutto vedere questa realtà che chiamo la nostra guerra quotidiana, per poi imparare a nutrirci di lui e così arrivare alla libertà di costruire un mondo migliore.

 

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