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TESTO Il vero potere

don Luciano Sanvito

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S. Giacomo apostolo (25/07/2006)

Vangelo: Mt 20,20-28 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 20,20-28

20Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. 21Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». 22Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». 23Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».

24Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. 25Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dóminano su di esse e i capi le opprimono. 26Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore 27e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. 28Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Lo stare vicini a coloro che soffrono dà il vero potere ad ogni azione.

Proprio perché il vero potere sgorga dalla situazione crociale, ove la croce rappresentata col simbolo del calice trasforma il sangue in bevanda potentissima, efficacissima per la nostra e altrui vita.

Il potere vero, derivante dalla verità, non è quello in mano agli uomini, nemmeno ai religiosi, ma quello in sintonia con ogni situazione di sofferenza fisica o morale dell'umanità. Ecco perché il farsi servi di queste situazioni ci rende potentissimi nel regnare, nel condurre cioè la nostra e l'altrui vita sulla via della serenità, della vera sicurezza e della vera pace, che non sono in mano agli uomini, ma vengono date in dono.

Ogni potere che non passa da questa strada è fuori luogo, fuori tempo, e soprattutto è fuori rispetto alla persona, che vede questo potere come imposizione e non servizio. Il potere che parte dal servire e dal servire attraverso il passaggio nella sofferenza, invece, si incarna subito e diventa sangue del mio sangue, vita della mia vita, e quindi via della mia via: non solo si vive accanto, ma si cammina regnando insieme.

Il richiamo di oggi viene dato attraverso uno che è chiamato a servire e a soffrire insieme e dentro l'umanità, per rendere questa potenza la forza trainante del mondo, il vero potere che discerne ogni altro falso, la vera strada che percorsa insieme nel servirsi a vicenda ci rende tutti regnanti.

 

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