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TESTO Commento su Am 2,6-7

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Lunedì della XIII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (01/07/2002)

Brano biblico: Am 2,6-7 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Hanno venduto il giusto per denaro e il povero per un paio di sandali; essi che calpestano come la polvere della terra la testa dei poveri e fanno deviare il cammino dei miseri; e padre e figlio vanno dalla stessa ragazza, profanando così il mio santo nome.

Come vivere questa Parola?

Il profeta Amos denuncia quell'avidità del denaro che, spesso quasi insensibilmente, non solo spinge chi ha a voler possedere sempre di più ma a calpestare i sacrosanti diritti dei poveri e dei deboli. Così la persona umana, la cui dignità si radica nell'essere creata "a immagine e somiglianza di Dio", viene disprezzata e barattata come un articolo da mercato. Nell'economia del Nuovo Testamento la stessa denuncia è tutt'altro che disattesa. Dice S.Paolo con forza: "Coloro che bramano arricchire cadono nella tentazione, nel laccio e in molte bramosie insensate che fanno affogare gli uomini in rovina e perdizione. L'attaccamento al denaro, infatti, è radice di tutti i mali" (1 Tm 6,9-10). Nella sua invettiva, Amos denuncia anche l'abuso sessuale che spinge a trattare il corpo della donna come oggetto di egoistico piacere, calpestando, con la sua dignità, l'amore stesso di Dio.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò al Signore di formare la mia coscienza a una sensibilità grande in ordine alla giustizia e al tipo di rapporto da avere con qualsiasi persona. E' così facile, se non sono sotto la luce-guida dello Spirito, servirsi degli altri per i propri intenti, anziché servire gli altri come "viventi icone di Dio"!

Guardami, Signore, dall'arricchirmi (in tanti sensi ci si arricchisce) calpestando i diritti, le urgenze (spirituali e materiali) dei miei fratelli e delle mie sorelle. Insegnami, Gesù, la tua vita povera, al punto da "non avere dove posare il capo" e quel tuo chiamarmi a seguirti, ma per servire come Te e con Te.

La voce di un monaco della Chiesa Orientale del IV secolo

Non è possibile che l'amore possa coesistere con la ricchezza. L'amore cristiano non solo distrugge l'avidità del possesso, ma la stessa nostra vita legata al tempo. Rimanendo attaccati a qualche bene esteriore, il nemico è sempre in vantaggio e su di noi getta i suoi lacci per provocare in noi risentimento, dove sa che il nostro cuore è ancora attaccato.
Abba Evagrio il monaco

 

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