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TESTO Commento su Matteo 5,17-19

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì della X settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (12/06/2002)

Vangelo: Mt 5,17-19 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto per abolire, ma per dare compimento.

Come vivere questa Parola?

Una parola questa in cui si radicano le ragioni profonde del nostro affidarci a Gesù come cuore e centro di tutto. A volte si fanno discussioni inutili a proposito di Antico Testamento, la cui presentazione di Dio sarebbe all'insegna dell'ira contro il peccatore, e di una severità inaudita, mentre il Nuovo Testamento manifesterebbe solo la misericordia. Interpretazioni monche e superficiali. Nell'Antico Testamento Dio si presenta all'uomo così come l'uomo di quel tempo e di quella civiltà può recepirlo. Dentro una pedagogia divina lo conduce, attraverso la legge di Mosè e interventi "mirati" nella sua storia. Lo prepara, dentro una manifestazione del suo "amore-salvezza" che trova poi compimento solo in Gesù. No, Gesù non è venuto ad abolire la Legge e gli insegnamenti dei profeti. Il comando di non rubare, non uccidere, non dire il falso, non essere avidi della roba e della donna degli altri, è saldo principio di un cammino nella luce. Però lo splendore della luce è Lui stesso. Se la Legge e i profeti ci insegnano a uscire da quello che ci imprigiona nel non-amore, Gesù, col suo vangelo e con la sua vita la sua morte e resurrezione, ci spalanca le modalità dell'amore più grande: il perdono, la misericordia, il dare la vita perfino per il nemico. E Lui stesso ci dice che non da soli, ma col suo aiuto ci è possibile AMARE così.

Oggi, nel mio rientro al cuore, mi soffermerò a contemplare quella luce di aurora che sono tante bellissime espressioni dell'Antico Testamento, ma per aprirmi totalmente allo splendore meridiano che è Gesù, il suo insegnamento soprattutto nel discorso della montagna. E dirò a Lui:

Mi fido di te e del tuo Spirito che mi guida alla verità tutta intera.

La voce di un maestro di spirito

In Galilea, per opera di Cristo, l'acqua diventa vino. Si ritira la Legge, compare la grazia; fugge l'ombra, subentra la realtà. Come l'acqua contenuta nelle giare non perde nulla di quello che era e comincia ad essere quello che non era, così la Legge, resa manifesta dall'avvento di Cristo, non viene abolita ma raggiunge invece il suo pieno compimento.
Fausto di Riez

 

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