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TESTO Commento su Luca 2,41-51

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria (08/06/2002)

Vangelo: Lc 2,41-51 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,41-51

41I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. 42Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. 43Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. 44Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; 45non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. 46Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. 47E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. 48Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». 49Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». 50Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.

51Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.

Dalla Parola del giorno

"Sua madre disse a Gesù: "Figlio, perché ci hai fatto questo? Tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo. Rispose loro: perché mi cercavate? Non sapevate che io devo ESSERE nelle cose del Padre mio? [...] E la Madre sua conservava tutte quelle parole nel suo cuore".

Come vivere questa Parola?

In questo giorno, sacro alla memoria del cuore di Maria, la Chiesa ci propone una pagina forte. Vi è narrato il pellegrinaggio di Maria e Giuseppe a Gerusalemme che era un'adempienza richiesta (almeno una volta all'anno) dalla legge mosaica. Essi portano con sé Gesù dodicenne, cioè nell'anno in cui Egli sta per diventare "adulto". A tredici anni, infatti, l'ebreo era considerato adulto e dunque "figlio della legge" con tutti gli obblighi del caso. A Gerusalemme, però, Maria e Giuseppe vivono un momento drammatico. Per tre giorni cercano Gesù che hanno smarrito. E l'ansia di questo evento, proprio da Maria è espressa, quando dice al figlio, appena ritrovato mentre esprime sapienza tra i dottori nel tempio: "Tuo padre ed io, angosciati, ti cercavamo". Mirabile la risposta di Gesù: "Io devo essere nelle cose del Padre mio". E' come l'apparire di un barbaglio forte di luce nel fitto velo di un'esistenza apparentemente in tutto come le altre. Sì, i tre giorni di smarrimento di Gesù a Gerusalemme sono il preludio dei tre giorni della sua morte e risurrezione. Sua madre non sa, non capisce. Anche per Maria tutto è MISTERO da accogliere e custodire nel cuore. E' lì dove ella vive quel che riguarda il Figlio: nella fede pura che è anche gestazione di amore; nel cuore sede dell'interiorità.

A Maria mi affiderò oggi nella mia pausa contemplativa. Starò con lei, chiedendole di imparare il silenzio di una fede profonda che, nel cuore, diventi affidamento al mistero di Gesù e gestazione di un amore sempre nuovo: il suo da donare a tutti.

La voce di una santa contemplativa

"La Vergine conservava queste cose nel suo cuore", tutta la sua vita si può riassumere in queste parole! E' dentro il suo cuore che ella è vissuta e in una tale profondità che lo sguardo umano non la può seguire.
Elisabetta della Trinità

 

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