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TESTO Commento su 2Pt 1,2

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Lunedì della IX settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (03/06/2002)

Brano biblico: 2pt 1,2 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 12,1-12

1Si mise a parlare loro con parabole: «Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. 2Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. 3Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. 4Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. 5Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero. 6Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. 7Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra!”. 8Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. 9Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. 10Non avete letto questa Scrittura:

La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo
;
11questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi
?».

12E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.

Dalla Parola del giorno

Grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza, nella conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro.

Come vivere questa Parola?

E' significativo che, all'inizio della sua seconda lettera, S.Pietro auguri grazia e pace: due realtà tanto necessarie per il nostro cuore nella corsa delle giornate. Ma è ancor più notevole il suo dirci che questa grazia e pace siano correlate alla "conoscenza". Così siamo aiutati a penetrare la dinamica di una vita nello Spirito e secondo lo Spirito. Non si ama infatti che quello che si conosce! E qui la "conoscenza" non è di cose qualsiasi come una scienza umana. Si tratta di una conoscenza che ci è concessa dall'Alto, dallo Spirito, se però in noi c'è apertura a Dio, rinuncia alle passioni e quella purità di cuore che ci permette di "vedere" e di "gustare quanto è buono il Signore".

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiedo allo Spirito Santo di abbandonare ogni superficialità nella mia fede, per arrivare a "conoscere" (e a gioire!) del fatto che Dio "ci ha donato i beni grandissimi e preziosi che erano stati promessi" perché diventassimo – dice ancora S.Pietro – "partecipi della natura divina". E che cosa significa questo dono inaudito, se non l'"essere sfuggiti alla corruzione che, a causa della concupiscienza, è nel mondo, diventando addirittura partecipi dell'AMORE che è il modo d'essere di Dio? E' questo amore accolto in noi, in opposizione all'egoismo e alla brama di possedere che genera corruzione, ciò che ci libera e ci realizza fin da questa vita.

La voce di un autore del V/VI secolo

Grazie alla benignità pacifica che è secondo Cristo, noi impariamo a non essere più in guerra con noi stessi, né fra di noi, né con gli angeli, ma a realizzare con essi le cose divine secondo la nostra possibilità, secondo la provvidenza di Gesù che opera tutto in tutti e che produce una pace ineffabile e predeterminata fin dall'eternità e che ci riconcilia a lui e attraverso di lui e in lui al Padre.
Dionigi Areopagita

 

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