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TESTO Commento su Matteo 7,6.12-14

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Martedì della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (22/06/2004)

Vangelo: Mt 7,6.12-14 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Gesù disse ai suoi discepoli: "Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi".

Come vivere questa parola?

Nel mondo ebraico, cani e porci sono simboli d'impurità, vizio e viltà (cfr. Lv 11,2.7). Immagini che la cultura occidentale dei primi secoli ha ripreso come metafora della smodatezza, dell'ignoranza e persino della tentazione demoniaca.

Ebbene – dice Gesù – non consentite che le cose sante, le vostre perle, ossia il tesoro del regno, la Parola di Dio, la vostra fede, siano calpestate da cani e porci. Fate in modo cioè che il vostro cuore non grufoli nel brago dell'impurità concedendosi al vizio e al male. Dunque non è un semplice invito alla prudenza, come si potrebbe pensare a primo acchito, ma un'esplicita ammonizione per non deragliare dai binari dell'integrità. Sì, perché non è soltanto fuori di noi che dobbiamo vigilare sottraendoci a quelle forme di paganesimo che rifiutano e relativizzano il messaggio del vangelo, ma dentro di noi, dove talora possono coesistere il desiderio dell'autenticità e l'inclinazione al compromesso, la sete di Dio e la bramosia dell'ego. Concedersi all'ego infatti, sul principio, può anche gratificare, ma presto o tardi finisce per "sbranarci", esaurendo in noi ogni risorsa di bene. E' insomma, per dirla col vangelo odierno, quella porta larga, quella via spaziosa, facile da imboccare, che però conduce alla perdizione. Una inferno che comincia già ora, perché è da questo cedimento che, oggi più che mai, scaturiscono ansie depressioni, insofferenze..., malattie dell'anima e della psiche che distruggono la vita e ci ottenebrano a tal punto da non farci più vedere la bellezza di quelle "perle" che ci sono state consegnate come caparra di salvezza: la fede e la speranza nell'opera santificatrice e liberante dello Spirito Santo.

Ecco dunque l'input che ci viene dalla Parola odierna: custodisci lo scrigno di quelle cose sante che ti sono state consegnate nel battesimo. Custodisci il cuore! E tacita le spinte ribellli dell'ego coltivando un "sé" in perenne conversione, disciplinato dall'amore e alimentato nella contemplazione.

Oggi, nel mio rientro al cuore, chiederò luce e forza di Spirito Santo per fare chiarezza e pulizia dentro di me, guizzando con agilità spirituale da tutto ciò che m'impedisce di essere puro e libero.

Aiutami, Signore, a chiamare per nome quei "cani e porci" da cui mi dici di guardarmi e dammi il coraggio di dare un taglio netto a tutto ciò che smentisce e opacizza la mia fede.

La voce di un autore spirituale del nostro tempo

Senza la lotta contro i pensieri cattivi nessuno giunge alla purezza di cuore.
Anselm Grün

 

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