PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Matteo 7,1-5

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Lunedì della XII settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (21/06/2004)

Vangelo: Mt 7,1-5 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Gesù disse ai suoi discepoli: "Non giudicate".

Come vivere questa parola?

Possiamo raccogliere a grappolo le citazioni della Scrittura che ci rendono avvertiti sulla miopia del giudizio: è come una cataratta che impedisce di vedere ciò che Dio compie nella storia offrendo ad ogni uomo opportunità sempre nuove di riabilitazione, al di là di ciò che immediatamente si riesce a cogliere tra le pagine spiegazzate della nostra vita. "Chi sei tu che ti fai giudice del tuo prossimo?" (Gc 4,12). Non sai che "mentre giudichi gli altri, condanni te stesso" (Rm 2,1), perché mentre credi di saper togliere la pagliuzza nell'occhio dell'altro – che è tuo fratello! dice Gesù - sei letteralmente accecato, e dunque, condannato dalla trave della tua presunzione?

Io non giudico – diciamo spesso – semplicemente constato, valuto ciò che vedo, e per esperienza dico che... Ma ci rendiamo conto che il sinonimo più tagliente del verbo giudicare è la voce caustica dell'etichettare, coniugata a fior di labbra, senza misericordia, spezzando le ali ad ogni concreta possibilità di conversione? Se Dio, settanta volte sette, cioè sempre, decide di fidarsi di noi, ratificando nel perdono affetto stima e lungimiranza, chi sono io per escludere a priori che l'altro non abbia la stoffa per cambiare veramente? Non è forse un peccato contro l'onnipotenza di Dio sfoderare scetticismo e sfiducia contro chicchessia, scagliando la pietra del giudizio velenoso? Non è ipocrita chiusura mentale la nostra quando con una battuta sminuiamo o addirittura azzeriamo i timidi battiti d'ala con cui chi ha sbagliato, fosse anche per tutta una vita, cerca finalmente di librarsi in alto, gustata la libertà del concedersi alla misericordia di Dio? Oppure crediamo sottilmente che quelle timide ali in movimento verso il cielo siano solo un goffo tentativo destinato ad infrangersi contro la roccia di un passato che rimane attaccato addosso come una seconda pelle, qualificandoci definitivamente?

Ecco gli interrogativi che la Parola di oggi ci mette nel cuore. C'inquietino fino a diventare collirio per ungerci gli occhi e ricuperare la vista (Ap 3,18). E c'inducano a correggere le bozze delle nostre piccole e grandi valutazioni, lasciando ampi margini alle revisioni di Dio, al di là di ogni impressione, sempre parziale, imbrigliata com'è nelle griglie della nostra pur sempre limitata esperienza.

Donaci, Signore, uno sguardo lungimirante che sappia cogliere, anche lì dove sembra che niente sia veramente cambiato, i segni della vita nuova che ogni giorno concedi a piene mani seminando fiducia illimitata e speranza viva tra le spine e i sassi della nostra durezza di cuore.

La voce di un autore spirituale del Medio Evo

Se terrai conto massimamente dell'interiorità, non darai molto peso a parole che volano; giacché nei momenti avversi, è prudenza, e non piccola, starsene in silenzio volgendo l'animo a Dio, senza lasciarsi turbare dal giudizio della gente. La tua pace non dimori nella parola degli uomini. Che questi ti abbiano giudicato bene o male, non per ciò sei diverso.
Dall'Imitazione di Cristo

 

Ricerca avanzata  (54031 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: