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TESTO Commento su 1 Re 18,21

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì della X settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (09/06/2004)

Brano biblico: 1re 18,21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Elia si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando zoppicherete da entrambi i piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!».

Come vivere questa parola?

L'episodio di oggi ci ripropone un tema ricorrente nella storia di Israele, e non solo di questo popolo. Fin dall'inizio, quando ancora vagava nel deserto sotto la guida provvida di Jahwè, la tentazione di darsi un Dio palpabile, fatto a misura delle proprie esigenze si era insinuata portando alla personale spogliazione degli oggetti preziosi per edificare un vitello d'oro. Un Dio costruito dalle proprie mani incapace di provvedere al popolo, che anzi spoglia, impoverisce. E il pensiero va ai molti Baal di fronte ai quali torniamo a inginocchiarci. No, non si rinnega Dio, si cerca la via del facile compromesso. Il calcolo di fin dove ci si può spingere unito al narcotico del "tutti fanno così" e in fondo "che male c'è?". E si va avanti "zoppicando da entrambi i piedi". E anche qui è facile distogliere lo sguardo da noi, per tornare ai luoghi comuni: l'avidità del denaro, la smania del potere, la bramosia del piacere sfrenato. Idoli reali di fronte a cui ci si inginocchia ossequienti, sacrificando se stessi. Ma ve ne sono altri più subdoli che si insinuano tranquillamente anche là dove il desiderio e la ricerca di Dio non sono totalmente emarginati dalla vita. Si crede in Dio, ma non si ha il coraggio di essere totalitari. Lo si vuol seguire ma come il giovane ricco del vangelo, restando cioè schiavi di piccoli attaccamenti, ambizioni sottili che facilmente giustifichiamo o a cui evitiamo accuratamente di dare il vero nome, in luce di vangelo. Ma solo il Dio di Gesù Cristo è il Dio che affranca e rende possibile il sacrificio (da sacrum facere = rendere sacro e non nel senso di distruzione che ha assunto nel linguaggio comune). Lui solo può far scendere dal cielo quel Fuoco (lo Spirito Santo) che libera le nostre energie più vere e ci restituisce alla nostra vera immagine: ci rende "santi"

Oggi, nel mio rientro al cuore, dopo aver invocato lo Spirito Santo ed essermi esposto alla sua luce, verificherò il mio cammino spirituale. È veramente Dio solo il movente delle mie scelte? Non si è forse insinuata la tentazione di qualche sottile compromesso? E pregherò:

Spirito Santo, Fuoco che distrugge ogni scoria di peccato, scendi su di me. Santificami, rendendomi quello che per il battesimo io sono: realtà sacra, possesso di Dio-Amore, di Dio-Sposo.

La voce di un Padre della Chiesa

Qual mai gran merito avrà l'uomo ad offrire qualsiasi cosa a Dio che, per primo, «si è sacrificato» per lui? Se perciò tu prendi la tua croce e segui il Cristo (cf. Mt 10,38); se sei in grado di dire: Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me (Gal 2,20); se l'anima nostra nutre il desiderio, la sete di raggiungere e di rimanere con il Cristo (Fil 1,23), soltanto allora si potrà dire che essa offre se stessa in sacrificio a Dio.
Origene

 

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