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TESTO Commento su Giovanni 15,9-17

padre Paul Devreux

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VI Domenica di Pasqua (Anno B) (21/05/2006)

Vangelo: Gv 15,9-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 15,9-17

9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

12Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. 15Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

Gesù si è presentato come il Buon Pastore, che dà la vita per le sue pecore, poi come la vite vera, che dà la vita ai suoi tralci. Ora c'invita a rimanere nel suo amore per essere in comunione con lui e con il Padre. Gesù ha sperimentato che rimanere in comunione con suo Padre è stato per lui fonte di gioia e invita noi a fare altrettanto per essere anche noi nella gioia piena. Si tratta della gioia che t'invade quando fai qualche cosa di bello e buono, come quella che si vive quando nasce un bambino. E' la gioia di chi crea, opposta alla noia di chi non ama; infatti, la via per perseguirla è quella di mettere in pratica il comandamento dell'amore, come ha fatto Gesù.

Questo è molto bello perché è la risposta a tante domande. Ogni volta che m'interrogo sul da farsi, su ciò che è opportuno, utile, giusto, il comandamento dell'amore mi aiuta, mi fa da guida per fare il mio discernimento e le scelte.

Inoltre Gesù ci chiama amici. La riprova di ciò sta nel fatto che ci dice tutto ciò che ha imparato dal Padre. Non nasconde nulla, non fa misteri né segreti. Infatti, anche oggi vediamo che chi pretende di detenere o svelare dei segreti cerca solo di attirare l'attenzione per far soldi, avere potere e non ci è amico. Gesù è un amico vero perché non ci nasconde nulla e condivide tutto con noi.

L'apostolo Giovanni, ormai anziano ed esiliato, a chi gli rendeva visita, non si stancava di ripetere all'infinito: "Amatevi fratelli, amatevi gli uni gli altri".

 

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