TESTO Commento su Giovanni 16,16-20
mons. Vincenzo Paglia Diocesi di Terni
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Giovedì della VI settimana di Pasqua (25/05/2006)
Vangelo: Gv 16,16-20
Gesù continua a parlare ai discepoli di come debbano vivere un nuovo modo di restare vicino a lui. Dice loro infatti che presto non staranno più insieme, ma allo stesso tempo lui tornerà ad essere accanto a loro. Evidentemente parla della sua morte e resurrezione, ma anche di come da quello strappo doloroso che è la sua partenza dalla terra per tornare al Padre viene anche la resurrezione di una vita con lui che non finisce più e vince ogni lontananza, se lo si continua a cercare e desiderare vicino. I discepoli sono sconcertati da quello che sembra un paradosso: come può la lontananza fisica divenire vicinanza ancora più stretta? Gesù non lascia senza risposta quello sconcerto e rivela come proprio il bisogno e la mancanza che sentiranno di lui, tanto da rattristarsi e piangere, sarà preghiera di invocazione capace di far mutare la loro tristezza nella gioia di una vicinanza ritrovata. Infatti dopo la sua ascensione al Padre ogni uomo e ogni donna, in ogni angolo della terra, potranno avere il Signore accanto a sé se lo invocheranno col lamento e le lacrime della propria preghiera.