TESTO Commento su Giovanni 6,30-35
mons. Vincenzo Paglia Diocesi di Terni
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Martedì della III settimana di Pasqua (02/05/2006)
Vangelo: Gv 6,30-35
Mentre ascoltiamo la Parola di Dio e ci impegniamo a seguirla vediamo affinarsi i nostri occhi e Gesù ci appare come il vero pane disceso dal cielo. Sì, anche noi chiederemo: "Dacci sempre questo pane!" Sappiamo che viene da Dio ma non è lontano da noi, è anzi alla portata di tutti. Non c'è di sicuro motivo per "mormorare" di fronte a un amore così grande. Questo pane non ci mancherà mai se sapremo vivere come il Signore. Infatti "il pane di Dio è colui che discende dal cielo e da la vita al mondo", cioè saremo sfamati nella nostra ricerca di essere felici solo se sapremo usare della nostra vita non per conservarla, ma per spenderla per gli altri. E' il miracolo che quotidianamente si realizza nell'Eucarestia, corpo spezzato e sangue versato che ridona la vita, proprio perché non è stato trattenuto da Cristo per se stesso, ma è stato offerto ed effuso largamente per tutti gli uomini.