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TESTO Commento su Giovanni 6,16-21

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Sabato della II settimana di Pasqua (29/04/2006)

Vangelo: Gv 6,16-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Dopo aver remato circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non temete». Allora vollero prenderlo sulla barca.

Come vivere questa Parola?

Un altro episodio evangelico che non è stato scelto a caso per questo periodo liturgico postpasquale. È una scena che ti afferra e ti coinvolge. Quel lago di Tiberiade che sembra un mare è sovente percorso da bufere e quando i marosi si fanno grossi, non c'è da scherzare. Gesù che cammina su quelle acque è prefigurazione della sua vittoria sulla morte. Del resto molto spesso, nella Bibbia, il mare è immagine di gravissimi pericoli e di morte. "Mi circondano flutti di morte... Onde tenebrose mi assalgono"

Non si forza affatto il testo pensando che anche nel nostro orizzonte esistenziale, a volte, si affacciano questi flutti tempestosi: un periodo di malattia, una delusione, una difficoltà che mette a cimento la nostra fede e la nostra vita di relazioni. E altro ancora. Siamo tentati di scoraggiamento e ci assalgono tante paure. La verità di cui siamo vissuti si annebbia, diventa per noi un fantasma. Attenzione! Narrando questo stesso episodio, l'evangelista Marco dice proprio che i discepoli, vedendo Gesù camminare sulle acque, credettero di vedere un fantasma. Invece Gesù, al contrario, dice: "Io sono. Non temete" proclama il nome stesso di Dio, quell'"Io sono" rivelato sul monte Oreb, il nome di Colui che è l'Essere per eccellenza. Sì, ha attraversato per noi "flutti di morte" e, nel suo nome, per la potenza della sua risurrezione, noi possiamo oggi dire con Paolo: "Dov'è, o morte, la tua vittoria?". Lo possiamo pensare, dire e vivere a un patto: quello di prenderlo nella "barca" della nostra vita.

Oggi, nel mio rientro al cuore, sosto a chiedere allo Spirito che tutto in me si faccia spazio a Gesù uomo e Dio morto e risorto e che il suo mistero pasquale sia il senso di tutti i miei giorni.

Signore, appena ti presero nella barca, i discepoli toccarono la riva. Fa' che sia così anche per me. Che io approdi con te a sponde di pace vera: per me e per i fratelli.

La voce della compatrona d'Italia

Cristo è il ponte. L'unico ponte che va dalla terra al cielo. fuori di lui è l'abisso.
S. Caterina da Siena

 

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