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TESTO Commento su Luca 24,35-48

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III Domenica di Pasqua (Anno B) (07/05/2000)

Vangelo: Lc 24,35-48 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 24,35-48

35Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

36Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 37Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». 40Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

44Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». 45Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture 46e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni.

Dalla Parola del giorno

Gesù in persona, apparve loro e disse: "Pace a voi". Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. Ma Egli disse: "Perché siete turbati e sorgono dubbi nel vostro cuore? Toccatemi e guardate: un fantasma non ha carne e ossa". (...) Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.

Come vivere questa Parola?

Gesù, colmandoci della sua pace pasquale, ci educa a una spiritualità che è realismo, cioè apertura a tutta la realtà e non fuga in uno spiritualismo evanescente e ingannatore. E' tutta la realtà abbracciata e trasfigurata dal Mistero Pasquale a interpellarci in ordine all'Amore di Dio per noi e nostro per Lui. E' infatti dentro questa realtà che noi "ci giochiamo" con scelte di amore o di egoismo.

Proprio in questa luce anche la nostra corporeità acquista il giusto senso. In questa nostra epoca c'è stata una rivalutazione della corporeità; il corpo però spesso viene travisato e diventa culto, preoccupazione e assolutizzazione del suo benessere: un idolo di morte.

Il mio esercizio spirituale in questa domenica di primavera, è concedermi un tempo di riposo anche nella mia corporeità, un tempo che però abbia ali di contemplazione. Mi rilasso, rendendomi consapevole del respiro, mi pacifico a livello fisio-psichico, gioisco nello Spirito Santo di ciò che di bello contatto con lo sguardo, con l'udito, con l'olfatto, col tatto delle mie mani. Mi esercito a percepire tutto attraverso Gesù Risorto, scorgendo in filigrana la gloria delle sue mani e dei suoi piedi trafitti per amore e trasfigurati da Dio-Amore. Verbalizzerò il mio atteggiamento mormorando la Parola di S.Paolo:

"Il corpo è per il Signore e il Signore è per il corpo". (1Cor 6,13)

La voce di un Antico Padre

A causa dell'Incarnazione del Verbo, la carne è diventata cardine della salvezza.
Tertulliano

 

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