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TESTO Sorpresi dalla gioia

don Marco Pratesi  

Domenica di Pasqua - Risurrezione del Signore (Anno B) (16/04/2006)

Vangelo: Gv 20,1-9 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 20,1-9

1Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Nota: la riflessione si ispira a Mc 16,1-8.

Passato il riposo del sabato, tre donne, tre discepole, si mettono in cammino al levar del sole per ungere con unguenti il cadavere del maestro. Un gesto che esprime amore, compassione, venerazione, che però rimane nell'orizzonte umano. Mentre sono così in cammino, si domandano come potranno entrare nel sepolcro, dove trovare qualcuno che possa aiutarle.

Immerse in queste considerazioni arrivano al sepolcro. Qui però i loro pensieri vengono ribaltati, come quella pietra che, stranamente, non chiude più l'ingresso. Entrano in fretta, vogliono capire meglio, e questa volta il rovesciamento è completo, la sorpresa diventa proprio spavento. Un giovane vestito di bianco annunzia una notizia sconcertante: 'voi cercate il crocifisso, è risorto'! Tutto questo le sconvolge, le fa addirittura tremare, sono fuori si sé (v. 8).

Purtroppo banalizziamo spesso l'annunzio pasquale, al punto che quasi non ci fa più effetto. Ma si tratta davvero di un annunzio sconvolgente, che ribalta tutti i nostri riferimenti umani: "vedranno un fatto mai ad essi raccontato, apprenderanno ciò che mai avevano udito" (Is 52,15). Siamo talmente abituati alla vittoria della morte! Siamo talmente assuefatti alla prevalenza delle cattive notizie! Dobbiamo chiedere allo Spirito Santo che spezzi il nostro cuore di pietra e ci faccia sentire un po' del salutare disorientamento di queste donne. Lasciamoci scombussolare dall'annunzio della Pasqua! L'amore non è sconfitto dalla morte. Appare inutile, illusorio, perdente? Lo è solo per chi è cieco. Cristo è risorto. L'amore è indispensabile e fruttuoso, la croce è sapiente e vittoriosa.

All'offertorio:

Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio ci trasmetta la gioia del Risorto, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente.

Al Padre Nostro:

Preghiamo come il Gesù, il crocifisso risorto, ci ha insegnato:

 

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