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TESTO Il Pane della Pasqua

don Marco Pratesi  

Giovedì Santo (Messa in Cena Domini) (13/04/2006)

Vangelo: Gv 13,1-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 13,1-15

1Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. 2Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, 3Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, 4si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. 5Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. 6Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». 7Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». 8Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». 9Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». 10Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». 11Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».

12Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? 13Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. 14Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. 15Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi.

Durante l'ultima cena Gesù si sente nella situazione in cui un tempo si era trovato Israele davanti al Mar Rosso, situazione senza prospettive, senza vie di fuga: oramai egli ha di fronte la morte. Mangiando coi suoi la cena pasquale, memoriale del passaggio d'Israele attraverso il mare (laddove per l'uomo non c'è alcuna via) verso la libertà, Gesù ha attualizzato il senso dell'antica pasqua: la mia vita che si spezza è questo pane che si spezza, questo pane spezzato sono io stesso. Morendo, divento pane, generatore di vita, alimento di vita per altri. Ecco che laddove umanamente non c'è alcun passaggio, alcun significato, alcuna possibilità, si apre - Dio apre - una strada, un senso, una prospettiva addirittura immensa.

Talmente immensa e nuova che non ci sono parole adeguate per dirla. La parola migliore che la esprime è, appunto, un segno: il segno semplice, familiare, quotidiano, del pane che si spezza e si lascia mangiare.

Il modo in cui noi possiamo entrare nella morte vivificante di Gesù è: mangiare il suo Pane ascoltando la sua Parola. Qui è racchiusa ogni possibile risposta alle nostre domande e problemi: risposta non cattedratica ed elitaria, ma concreta e per ogni uomo - genialità veramente degna di Dio.

L'eucaristia è il pane dei piccoli: "O res mirabilis, manducat Dominum pauper, servus et humilis"*. Nel pane eucaristico ci è dato ogni nutrimento: a condizione che siamo poveri. Riusciamo a trovare il nostro nutrimento, ciò di cui abbiamo bisogno per vivere, in questo pane? Cerchiamo altro?

Il Pane eucaristico apre ai nostri giorni una visuale inaspettata, infinita. Esso, lungo il passare dei giorni, introduce la vita nel cuore di questa quotidiana morte che ci troviamo a sperimentare. "Terra morientium" (terra di morenti) la nostra, dice S. Agostino.

E quando avremo di fronte a noi soltanto la morte, allora, oramai esperti della forza della risurrezione data nel pane eucaristico, potremo accingerci fiduciosi a quest'ultima traversata, ultima pasqua, che ci immetterà definitivamente, superata la morte, nella "terra dei viventi". Amen.

* O cosa meravigliosa: mangia il Signore il povero, il servo e l'umile.

All'offertorio:

Pregate fratelli e sorelle perché questo sacrificio ci renda compartecipi della passione del Signore, e sia gradito a Dio Padre Onnipotente.

Al Padre Nostro:

Chiediamo al Padre che ci dia il pane necessario per la vita del corpo e dello spirito:

 

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