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TESTO Commento su Giovanni 6,30-35

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Martedì della III settimana di Pasqua (27/04/2004)

Vangelo: Gv 6,30-35 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Signore, dacci sempre questo pane.

Come vivere questa parola?

Quanto è attuale questo grido! Il progresso scientifico e tecnico ha permesso di debellare malattie di migliorare la produzione di elevare il livello economico di tante nazioni... Ma con ciò possiamo affermare che sia migliorata la qualità della vita? La fame continua a mietere vittime e a provocare sradicamenti di interi gruppi umani spinti dalla necessità di trovare un lavoro e un'esistenza tranquilla. Ed anche là dove i beni materiali abbondano non mancano vittime affamate di amore, di senso, di gioia di vivere. Il pane che la società ci offre non è in grado di appagare il nostro cuore inquieto. Tutto il dialogo di Gesù mira a far prendere coscienza di questo: non il pane procuratoci dal Mosè di turno (tecnologie avanzate, ideologie correnti...) può garantire la qualità della vita, ma quello che ci è dato dal Padre. E questo Pane è Lui stesso: Gesù-Parola, Gesù-Eucaristia. "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete". Un Pane alla portata di tutti. Basta tendere la mano vuota senza chiedere a Dio credenziali. Sì, la provocazione insidiosa è sempre la stessa: "Che segno ci dai?". Ci poniamo dinanzi a Dio con delle pretese. Non vogliamo che la situazione ci sfugga di mano. Magari, come le folle che avevano seguito Gesù dopo il "segno" dei pani, siamo anche noi pronti a pregare: "Signore, dacci sempre questo pane", ma sappiamo poi lasciare lì le nostre irrisorie riserve per avventurarci nelle vie dell'Amore che quel "Pane spezzato" ci spalanca dinanzi?

Oggi, nella mia pausa contemplativa, prenderò atto di quante volte Gesù-Pane-spezzato si è offerto a me, sia nella Parola che nelle Celebrazioni Eucaristiche. Ho lasciato che questo "pane" fermentasse la mia vita nella direzione del dono?

Signore, te ne preghiamo: dacci sempre di questo Pane. Nutri di esso il nostro cuore affamato e rendici capaci di spalancare le mani, perché tu possa deporvi il tuo Dono ed altri possano attingervi e ritrovare la via della vita.

La voce di un Padre definito "arpa dello Spirito Santo"

Voi mangerete ormai una Pasqua pura, immacolata, un pane fermentato, pane di perfezione che lo Spirito ha impastato e fatto cuocere, un vino misto di fuoco e di Spirito: il corpo e il sangue di Dio stesso, che si è offerto per tutti gli uomini
S. Efrem Siro

 

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