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TESTO Commento Luca 24,35-48

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Giovedì fra l'Ottava di Pasqua (15/04/2004)

Vangelo: Lc 24,35-48 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno
Di questo voi siete testimoni.

Come vivere questa Parola?

L'episodio evangelico che ci propone oggi la liturgia si situa ancora nel giorno luminoso di Pasqua. Le testimonianze si sono susseguite incalzanti: le donne per prime hanno dato l'incredibile annuncio; c'è chi è corso a verificare; i due di Emmaus, tornati frettolosamente a Gerusalemme, raccontano la stupenda esperienza appena vissuta. Ma quando Egli si rende visibilmente presente, stupore e spavento assalgono i discepoli, né vale il suo invito a toccarlo, a dissipare timori e dubbi. Durante l'esistenza terrena di Gesù, gli apostoli erano stati testimoni di morti restituiti da Lui alla vita. Fatti straordinari che tuttavia reinserivano pienamente il beneficato nel contesto umano, restituendolo alla vita di prima. Ora invece si trovano di fronte a qualcosa di totalmente inedito. Colui che è apparso in mezzo a loro è lo stesso Gesù con cui hanno vissuto per tre anni, eppure è diverso. È entrato in una dimensione nuova, di cui l'uomo non ha esperienza. Sarà necessario che Gesù stesso "apra la loro mente all'intelligenza delle Scritture" perché lentamente si faccia luce in loro e il mistero di quella tomba vuota si disveli. Grembo fecondo da cui sgorga la vita. Grembo in cui ogni uomo, morto per il peccato, è stato rigenerato a una vita nuova: quella dei figli di Dio. Nell'umanità di Gesù è la mia umanità, sono io che sono stato sepolto e sono risorto. Il fonte battesimale ha visibilizzato e attualizzato per me questo incredibile passaggio. Ora io sono una creatura nuova. La mia vita non può più snodarsi secondo logiche esclusivamente umane. E nella misura in cui essa riflette la realtà divina che è sbocciata in me, io divento testimonianza del Risorto.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, ritornerò con il pensiero al momento del mio Battesimo. Rinnoverò consapevolmente la mia immersione nella morte-resurrezione di Cristo. Ripeterò quindi più volte con intima gioia: "Sono figlio di Dio, chiamato a camminare in novità di vita"

La tua resurrezione, o Signore, ha trasfigurato la mia vita. Ora non sono più debitore alla carne, ma godo della libertà dei figli di Dio. Concedimi di vivere secondo le esigenze della vita nuova che tu mi hai donato.

La voce del fondatore della comunità di Bose

La Pasqua, celebrazione del mistero dell'amore di Dio, vuole fare del cristiano un essere capace di amare come Cristo stesso l'ha amato. E non è questa una manifestazione delle energie di resurrezione del Cristo rese operanti nella fede del cristiano?
Enzo Bianchi

 

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