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TESTO Commento Matteo 5,17-19

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì della III settimana di Quaresima (22/03/2006)

Vangelo: Mt 5,17-19 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 5,17-19

17Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. 18In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 19Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

Dalla Parola del giorno

Gesù disse ai suoi discepoli: «Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto per abolire, ma per dare compimento».

Come vivere questa Parola?

A volte si presta attenzione al vangelo e, cogliendone l'aspetto del tutto rivoluzionario su certi fronti, si lascia del tutto in ombra il Primo Testamento. Si può arrivare non solo a una grande ignoranza di tanti preziosi testi veterotestamentari, ma a trascurarli, a lasciarli cadere. È come spegnere una gran fonte di luce! Gesù dice di non essere venuto per abolire ma per portare a compimento. E – notiamolo! – Gesù parla anzitutto di quella Legge che Mosè ha ricevuto solennemente da Dio sul monte Sinai: quei comandi e quei divieti che una società permissiva come la nostra tende a trascurare, quando non arriva a irridere... Si tratta di fare chiarezza. Noi siamo fatti per la libertà come l'uccello per volare. L'essere stati creati liberi è il segno distintivo della nostra dignità e la cerniera discriminatoria dalla animalità. Ma si tratta di capire che proprio alla vera libertà conduce la pratica della Legge di Dio di cui parlano i testi del Primo Testamento. Quando, per esempio, la legge mi proibisce di rubare e m'impone di amare il padre e la madre, accende un semaforo rosso contro il pericolo di relazionarmi in modo sbagliato coi diritti degli altri e con le cose; quando mi comanda di onorare i genitori accende un semaforo verde sul modo di porre le condizioni favorevoli a un'armonia relazionale. Ecco: Gesù a tutto questo dà compimento. E cos'è questo compimento? L'ha detto S. Paolo in modo incisivo: "Compimento della Legge è l'amore".

Oggi, nella mia pausa contemplativa, passo del tempo in silenzio per aprire il cuore a un grande rispetto per la Legge del Signore.

Ch'io la viva con serenità ma filtrando tutto il mio vissuto dentro la sintesi che me ne hai dato tu Gesù: l'amore di Dio e l'amore per il prossimo. Signore, dilata la tenda della mia vita. Fa' che sempre tutto in me diventi amore.

La voce di un Dottore della Chiesa

"Per giungere alla perfezione non conosco altro mezzo che l'Amore. Amare: il nostro cuore è fatto proprio per questo!".
S. Teresa di Lisieux

 

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