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TESTO Commento su Luca 6,12-19

Missionari della Via   Missionari della Via - Veritas in Caritate

Martedì della XXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (09/09/2025)

Vangelo: Lc 6,12-19 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 6,12-19

12In quei giorni egli se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. 13Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: 14Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, 15Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; 16Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.

17Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, 18che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. 19Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

Sono due gli aspetti del Vangelo di oggi che vogliamo cogliere. Gesù deve fare una scelta importante, deve scegliere coloro che devono stare con Lui e portare il suo annuncio. La sua scelta non è mossa da simpatie, dalle capacità e dai talenti dei suoi apostoli. La scelta di Gesù nasce dalla volontà del Padre. Tantissime volte il Vangelo ci presenta Gesù che prega per ascoltare la volontà del Padre; e se Gesù prega quanto più dovremmo pregare noi prima di fare un passo importante? Noi, invece, tante volte preghiamo per interessi personali, preghiamo continuamente il Signore che ci dia le cose che vogliamo, che realizzi i nostri desideri senza domandarci se quello che chiediamo rientra nella sua volontà. A volte agiamo mossi da cecità, da rabbia, da sentimenti contrastanti; agiamo quando siamo agitati, quando invece, in questi momenti, non va presa nessuna decisione importante perché rischieremmo seriamente di sbagliare! Per questo: “prima di agire dovremmo pensare e prima di pensare dovremmo pregare!

Il secondo aspetto del Vangelo di quest'oggi sono i nomi dei Dodici. Questo ci dice che ognuno è chiamato per nome, nella sua unicità, nella sua bellezza. Gesù chiama personalmente e se Egli ci chiama è perché ci ama. Che bello sentirsi amati, chiamati per nome, conosciuti! Ognuno di noi dovrebbe portare il nome che conviene al compito che gli è assegnato. E quando la sua missione è divina, il suo nome viene dal cielo, come quello di Giovanni il Battista, come quello che Gesù dà a Simone di Giovanni chiamandolo Pietro, indicandogli in quel nome nuovo la sua missione. Dio deve dare un nome per ciascuno. E quel nome che solo Dio conosce esprime quanto di più profondo, personale ed esistenziale vi è in ognuno, il quid in cui radica l'identità di una persona, una sostanza che, nella gran parte degli uomini, ha poco a che fare con l'immagine che gli altri vedono, o che si scorge di sé stessi. Ora, dire che ognuno di noi ha un nome conosciuto a Dio, nel quale vi è racchiusa la missione e che quel nome esprime la nostra identità, e che solo alla luce del mistero di Cristo ognuno scopre il mistero che vi è in Lui, implica l'apertura del cuore Cristo e alla sua grazia. La bellezza che vi è in noi si va rivelandosi per opera della croce di Cristo. Chi rinnega se stesso per affermare Gesù e per somigliare a Lui non teme di perdere la vita per conquistarla; chi è capace di sotterrarsi e morire come il chicco di grano va distaccandosi dalla crosta di falsità e di retaggio artificio che Adamo ha lasciato a tutti gli uomini. A poco a poco, contemporaneamente, va scoprendosi in lui l'essere restaurato dalla grazia, secondo il progetto di Dio. Il nome che noi portiamo e grazie al quale ci riconoscono gli altri, a volte è fittizio, artificioso, convenzionale. Solo Dio sa chi siamo davvero, ed è l'unico che ci conosce veramente e può chiamarci con il nome che propriamente conviene a ciascuno: «ti ho chiamato per nome, tu mi appartieni» (Is 43,1). È dunque chiaro che questo nome nuovo, nome davvero proprio, sarà tanto rispondente alla verità quanto più vivremo la missione che Dio ci ha affidato dall'eternità. Oggi, dunque, nella preghiera vogliamo ascoltare la voce del Signore perché ci indichi la via da seguire, la sua volontà su di noi; perché scoprire e compiere la volontà di Dio è la cosa più bella e importante che ci sia!

 

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