TESTO Commento su Luca 12,49-53
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XX Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (17/08/2025)
Vangelo: Lc 12,49-53

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «49Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! 50Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
51Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. 52D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; 53si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di don Massimo Cautero
Gesù morì perché i Sadducei volevano stare in pace, col loro sistema religioso che garantiva ricchezza e potere. Gesù morì perché Pilato non voleva scocciature, voleva stare in pace, perché una rivolta in quel momento sarebbe stata una bella grana politica per la sua carriera. Gesù morì perché non serviva alla pace che Erode Antipa desiderava, e come prima di lui suo padre Erode il grande, loro volevano la pace per i loro interessi non uno scontro per uno di cui non valeva la pena rischiare. Gesù morì perché non aveva preferenze fra gli uomini e dava a tutti una speranza, ma senza preferenze e differenze troppi ci avrebbero rimesso i loro interessi e privilegi, era meglio che le cose fossero lasciate in pace così com'erano. Insomma Gesù muore per la buona pace di un sistema che il mondo amava e ama tutt'ora, ma questo sistema non dona la pace ma solo l'orrore dell'”homo homini lupus”, e quindi quando Gesù nel Vangelo di oggi ci dice che è venuto a portare il fuoco sulla terra, a dividere chi è destinato alla salvezza e chi no, perché facciamo fatica ad accettarlo?
Forse preferiamo anche noi essere lasciati in pace? La pace non è quella che gli uomini si procurano tra una guerra e l'altra, tra un'ingiustizia e l'altra, la pace è quella che Dio dona come via d'uscita da un sistema corrotto e pieno di morte!
La Pace di Dio -con la “P” maiuscola- è la fine della finta pace e l'inizio del Regno della Pace, del Regno dei Cieli. Gesù è venuto a portare questo Regno, questa Pace, ma essa richiede uno sforzo perché il fuoco purificatore faccia il suo lavoro, il fuoco dello Spirito Santo che permetterà a coloro che si lasceranno purificare da lui, come l'oro nel crogiolo, di entrare nel Regno di Dio, di Risorgere come Lui è risorto. Non può fare la pace con questo mondo chi ha capito che il dono di Dio, la vita eterna, è la vera pace, la vera speranza. Certo che per chi vive in questo mondo serve una riflessione sulla pace, un incoraggiamento a scegliere la pace, ma ancor di più serve una testimonianza d'amore per credere che una Pace -sempre con la “P” maiuscola- vera che non passa e non delude esiste. La Chiesa il mandato di annunciare questa Pace e quindi tutti i battezzati hanno la responsabilità di annunciare, ma la Chiesa non deve scambiare mai la Pace del Regno con la pace del mondo, e qualche volta rischiare di passare come dura e ferma annunciatrice del vero fuoco che incendierà questo mondo per fare spazio al Regno, alla resurrezione, perché se la Chiesa perde questo fuoco perde tutto!