TESTO Commento su Matteo 13,47-53
Missionari della Via Missionari della Via - Veritas in Caritate
Giovedì della XVII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (31/07/2025)
Vangelo: Mt 13,47-53
Il regno dei cieli è una rete che raccoglie tutti e solo alla fine del mondo ci sarà separazione fra buoni e cattivi. Questa bella immagine ci parla della Chiesa e di ogni comunità che deve essere aperta ad annunciare a tutti il regno di Dio, perché la salvezza è per tutti. Don Divo Barsotti diceva: «Perché si realizzi l'unità nella Chiesa cattolica si esige non soltanto che le anime entrino nella Chiesa, ma anche che la Chiesa si dilati fino a loro e veramente le abbracci» (Divo Barsotti, La fuga immobile, 151). È una bellissima espressione quella di dilatare la Chiesa, perché ci dice che non possiamo pensare di aspettare che le persone vengano a noi, ma dobbiamo evangelizzare con delle reti dilatate che abbiano spazio per tutti, fare spazio a tutti, abbracciare tutti. Eppure, spesso nelle nostre comunità ci sono ancora troppe porte chiuse e rifugi sicuri e spesso si ha la sensazione che non ci sia spazio per i fratelli! La Chiesa è universale perché annuncia a tutti la salvezza. Anche alla comunità cristiana ai tempi di Matteo era importante dire questo, affermare con chiarezza una preoccupazione: “non è che state troppo bene che vi chiudete fra di voi e pensate di annunciare solo a quelli che ritenete buoni? Non è che vi radunate a gloriarvi dei doni che avete?” Al compimento ci sarà il giudizio ma ora per noi è tempo di misericordia, di dilatare il cuore verso tutti, di fare posto non facendo sentire nessuno escluso dall'abbraccio di Dio. Oggi preghiamo per la nostra conversione perché custodendo la bellezza delle cose passate sappiamo tirare fuori un cuore rinnovato e dilatato sempre di più per annunciare il regno di Dio. Non si tratta di escamotage di qualche tipo per attirare in una rete, ma di testimonianze veraci e misericordiose, di gioia, di bellezza, canali per annunciare il regno. La fede è sempre qualcosa di nuovo, perché il tesoro che hai ricevuto e che ha radici nel passato, ora lo vivi tu nella novità del tuo tempo e della tua persona
«Questa cosa nuova, che è poi il Cristo presente ora, è il come vivere qui e ora, la devi scoprire nella sua radice antica. È, in fondo, ciò che ha fatto Matteo nel suo Vangelo. Ha fatto vedere la cosa nuova che è Cristo attraverso la promessa antica, dell'Antico Testamento. È questo atteggiamento di capire ciò che c'è di nuovo, attraverso la storia che c'è stata, attraverso la promessa di Dio, attraverso tutto ciò che è passato, capire il presente, essere aperto al futuro è il grosso lavoro di responsabilità e di discernimento che ciascuno di noi deve avere» (Silvano Fausti).