TESTO Commento su Matteo 10,24-33
Missionari della Via Missionari della Via - Veritas in Caritate
Sabato della XIV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (12/07/2025)
Vangelo: Mt 10,24-33
Gesù chiama a una libertà grande e a un abbandono totale alla sua volontà, cioè ci rende simili a Lui, al punto che, come hanno trattato Lui, tratteranno noi. Accettare ciò è duro! L'invito di Gesù però è anche consolatorio, perché ci dice di non aver paura, di fare appello alla libertà e soprattutto ricordare la cura di Dio. In un momento di difficoltà che vivemmo con tutta la comunità, un giorno parlando con una sorella abbiamo condiviso come nei momenti più sofferti, Dio mandava dei segni della sua consolazione, talvolta tanto impensabili da darci la forza per resistere un altro po' nel dolore. Ecco, oggi il Signore ci ricorda che nel momento in cui la paura ci assale, il dispiacere, la delusione, la sconfitta ci piega, Dio ci fa sapere che valiamo tanto e che per noi c'è. Alcune volte i dolori e le persecuzioni ci fanno sentire come persone inutili, accessorie, sfruttabili, non degne di esistere, non accolte, non volute, ma Dio ci risponde: perfino i capelli del tuo capo sono contati, cioè Dio ci dice che ci vede, conosce quello che stiamo vivendo e vuole camminare con noi, vuole raggiungerci. Tante volte usa tattiche impreviste per parlarci, incontri provvidenziali, un libro regalato, una parola inaspettata. Tutto per dirci: io ti riconosco, io ti vedo, io sono con te! Non rinneghiamo perciò Colui che conosce anche i capelli del nostro capo, Colui che talvolta si affaccia alla nostra vita come straniero e che sovverte il mondo con l'imprevisto.
«San Paolo ci insegna un metodo pratico per vincere le paure. Nella lettera ai Romani, a un certo punto, egli passa in rassegna tutte le situazioni di pericolo che hanno minacciato di abbatterlo nella sua vita: “la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada” (Rom 8, 35 ss). Non si tratta di un elenco convenzionale. Con ognuna di queste parole egli allude a un fatto realmente accadutogli. Guarda quindi tutte questi fatti alla luce della grande certezza che Dio lo ama e conclude trionfalmente: “In tutte queste cose noi stravinciamo grazie a colui che ci ha amati”. Impariamo a ripetere con l'apostolo Paolo: “Ma Dio mi ama e tanto basta!”, “Se Dio è con noi chi sarà contro di noi?”. Il timore di Dio è una dimensione della fede che nasce dal sapere chi è Dio. È, potremmo dire, un altro nome dello stupore e della lode. È uno dei sette doni dello Spirito Santo!» (vescovo Francesco Savino).