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TESTO Un Dio follemente innamorato

don Michele Cerutti

Sacratissimo Cuore di Gesù (Anno C) (27/06/2025)

Vangelo: Lc 15,3-7 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 15,3-7

3Ed egli disse loro questa parabola:

4«Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? 5Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, 6va a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. 7Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.

Quanto abbiamo zuccherato la fede con immagini di Gesù dagli occhi azzurri e dai capelli biondi.

Una fede molto emotiva da cui dobbiamo sempre di più liberarci per condurci a quella vera, che ci parla di un Dio così follemente innamorato di noi da donarsi completamente per ciascuno, nessuno escluso.

Nel mondo delle statistiche dove tutto è calcolato e in cui ogni decisione viene presa solo se riscuote applausi, successi, like sui social, Gesù stravolge questa logica per dirci che il suo Cuore batte per tutti noi.
Non vuole che nessuno vada perduto.

La parabola che viene proclamata è disarmante perché alla fine siamo noi quella pecora dispersa che il Signore ha portato sulle spalle per ricondurla all'ovile.

Siamo noi oggetto della sua preghiera, espressa nell'orto degli ulivi prima di andare incontro alla passione, perché tutti possiamo essere uno come il Padre e Lui sono una cosa sola.

Allora la festa del Sacro Cuore non è una sdolcinata solennità, ma siamo chiamati a misurare la profondità, l'ampiezza e la lunghezza dell'amore di Dio, per essere a nostra volta quel palpito sull'umanità che ha tanto bisogno di conoscere l'infinita misericordia di Cristo.
Siamo stati amati per primi ci vuole dire questo giorno.

Una giornata in cui preghiamo per i presbiteri e la loro santificazione perché ricordino, prima di tutto che se esprimono l'amore di Dio è perché loro stessi sono stati scelti, non per meriti, ma perché amati.

Cari amici, c'è bisogno oggi tutti quanti di attingere da questo fuoco e portarlo al mondo nella consapevolezza che attiriamo non per proselitismo, ma perché con i nostri gesti, nelle nostre attenzioni, le nostre piccole opere di ogni giorno gli uomini e le donne del nostro tempo possano comprendere che siamo amati da Dio stesso ancor prima di cercare Lui.

Allora aiutiamo Gesù a cercare quella pecora che si disperde o che rischia di cadere in un dirupo nell'indifferenza degli uomini e delle donne di ogni tempo.

Cerchiamo di essere i suoi occhi, le sue mani o le sue spalle.

Veramente allora il suo Cuore verrà esaltato e santificato.

 

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