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TESTO Quaresima : tempo del tempio rinnovato

don Luciano Sanvito

III Domenica di Quaresima (Anno B) (19/03/2006)

Vangelo: Gv 2,13-25 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 2,13-25

13Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. 14Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. 15Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, 16e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». 17I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divorerà.

18Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». 19Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». 20Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». 21Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 22Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

23Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. 24Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti 25e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo.

Un tempio profanato: il nostro corpo.

Un tempio purificato: il corpo di Gesù.

La Quaresima è il periodo della consacrazione del nostro corpo, che da parte nostra deve essere, e con forza, liberato da tutte quelle scorze che non lo fanno crescere in santità e grazia, nella autentica bellezza corporea e spirituale: per quello che è veramente in realtà.

Fustigare con forza, da parte nostra, quelle lusinghe che si presentano al nostro corpo ogni giorno e che tentano di trasformarlo in un più di quello che è: stiamo parlando delle piccole cose che lo circondano: vestito, auto, soldi,...tutti beni aderenti ad esso, che lo rendono sempre più assimilabile ad essi (pensiamo al corpo e alla pubblicità: ormai sono la stessa cosa); stiamo però anche parlando di flagellare e condannare in noi quelle immagini morali del corpo che ci impregnano sempre più: la superiorità, la grandezza, l'orgoglio, il piacere, lo star bene e il farsi bene vedere, il farsi ascoltare, il fare col corpo quello che voglio...atteggiamenti tutti che riassumiamo in una parola: falsità.

Ecco perché occorre un atto di forza morale notevole, che solo dalla Parola di Gesù possiamo attingere, per respingere da noi la profanazione di questo tempio, e recuperarne la realtà autentica.

Gesù che sferza in questo tempio ogni profanazione ci invita con urgenza e decisione ad accogliere su di noi questa trasformazione autenticante, a lasciar perdere ogni realtà fuori di noi, per rientrare in noi stessi, nel nostro corpo, laddove il Dio con noi si presenta più vivo che mai, se lo vogliamo, apparendo ed emergendo trionfante ogni volta che da noi fustighiamo e cacciamo la nostra immagine di falsità e di ipocrisia che ci è imposta dal mondo, ritrovando in questo tempio l'energia e la gioia che il mondo si attende anche oggi da noi; ma non da un noi vago, astratto e spiritualizzato: dal nostro corpo: il tempio dello Spirito.

 

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