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TESTO Provvidenza di Dio provvedeteci voi

don Michele Cerutti

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Anno C) (22/06/2025)

Vangelo: Lc 9,11-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,11-17

11Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.

12Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». 13Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». 14C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». 15Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. 16Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

Mentre leggo questi versetti ho davanti a me le preoccupazioni di molte coppie giovani che hanno difficoltà a donarsi reciprocamente nel matrimonio perché mettono davanti inquietudini lavorative ed economiche.

Il mondo oggi propone l'affanno nell'accaparramento dei beni e nella ricerca di status symbol e quindi tutto si stravolge anche a livello di priorità.

L'invito di Gesù riguardava i discepoli del suo tempo rimane di un'attualità sconvolgente nell'oggi.

L'affanno come qualcosa che contraddistingue l'esistenza dell'uomo che si corregge solo ricercando la vera giustizia.

Nel cercare sempre una sicurezza sui beni che si consumano nell'oggi siamo sempre protesi al domani per essere garantiti che questi non vengano mai meno.

L'uomo vive tutto nella irrequietezza e quindi provoca contrasti anche con i fratelli.

La causa delle lotte familiari, delle lotte tra nazioni trova nella ricerca delle sicurezze materiali la sua radice. Tutto mascherato poi con questioni di principi.

Molte delle patologie che vengono individuate dagli psicologi nascono proprio da questo mettere al centro e obiettivo unico della nostra vita la ricchezza economica.

In un film anni 50 e 60 di Alfred Hitchcock Psycho viene detto: I soldi non danno la felicità, ma tengono l'infelicità lontana.

Ahimé questa affermazione è falsa e lo dimostra il fatto che nel nostro Occidente, dove la qualità di vita è alta, l'utilizzo di ansiolitici è in aumento come anche il tentativo di suicidi.

Questa ricerca di sicurezze a tutti i costi è il contrario di quella giustizia di cui il Vangelo ci parla oggi: “Cercate il Regno di Dio e la sua giustizia”.

Alla ricerca di beni, che spinge l'uomo all'acquisto compulsivo, dove basta un click in un negozio online e si ha il bene desiderato, nel giro di poche ore senza uscire di casa, ci viene proposta la centralità del Regno di Dio rispetto a tutte le nostre preoccupazioni.

Un Regno dove all'accumulazione si ha la condivisione in modo che tutti abbiano il necessario per vivere.
Tutto il contrario dei modelli economici proposti.

I santi del fine Ottocento e inizi Novecento come don Bosco, don Orione o don Guanella lo avevano capito bene che alle logiche liberiste da un lato e materialiste dall'altro occorreva mettere al centro la cultura della condivisione. I due estremi erano approcci finalizzati alla conquista di beni e di allontanamento il più possibile di ogni preoccupazione umana. L'approccio di questi campioni, sulla scia anche della Dottrina Sociale della Chiesa di Leone XIII, va a mettere al centro la dolcezza del mettere a disposizione quello che si ha perché nessuno non abbia il necessario.

Tutto nella consapevolezza che Dio provvede ai suoi figli e non fa mancare il nutrimento.

Senza scomodare i santi molti avranno come modello genitori e nonni che in un mondo dove vi era molto meno di adesso si giocavano la loro vita donandosi nel matrimonio senza per questo avere tutti i confort che oggi si richiede nelle nostre case.

Quello che ci viene proposto è di cambiare la mentalità e crescere nella consapevolezza che c'è un Dio che tiene il filo della storia degli uomini.

Fare ricordo di tutte quelle volte che proprio Dio è entrato nei nostri drammi e nelle nostre preoccupazioni può essere l'antidoto all'affanno che ci fa molto male.

La Madonna, madre della divina Provvidenza, ci aiuti a camminare sapendo che il Figlio, che si è fatto carne nella stalla di Betlem, conosce le nostre preoccupazioni e ci offre la via per sanarle.

 

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