PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Matteo 10,1-7

Missionari della Via   Missionari della Via - Veritas in Caritate

Mercoledì della XIV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (09/07/2025)

Vangelo: Mt 10,1-7 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Chiamare a sé i dodici, ci dice che Gesù si mise in relazione con loro. Non è solo un nominare l'altro ma un camminare con gli apostoli. Questo è il principio della sinodalità nella Chiesa, seguendo le orme di Gesù siamo chiamati a camminare insieme, facendo spazio alle diversità. Nelle nostre relazioni c'è il rischio di diventare funzionali, cioè vivere la nostra missione come una funzione da svolgere per ottenere buoni risultati. Riduciamo a questo la chiamata, non è una relazione che chiama alla missione ma una funzione. Essere genitore non è fare il genitore, comporta il sacrificio. Essere un cristianomissionario nella propria chiamata, non è giocare ad avere un nome, ma concretamente testimoniare con la propria vita. Possiamo correre il rischio, una volta che siamo stati chiamati da Gesù, di procedere senza Dio. È un grande rischio perché quando si diventa funzionari, si parla troppo, si ascolta poco, si fa tanto, si prega poco, si cercano consolazioni e svaghi e non ci si fa consolare dallo Spirito Santo. Invece, in un passo importante per la missionarietà, e anche per noi Missionari della Via, il Vangelo ci dice cos'è la missione: «strada facendo, predicate il regno dei cieli». Il camminare con la presenza del regno di Dio vuol dire vivere alla presenza di Dio come persone che hanno una meta, sanno dove stanno andando. Essere funzionari di Dio o funzionali a Dio non è essere amici, innamorati e appassionati di Gesù. Dio si è legato a noi, per questo ci chiama per nome come ai suoi apostoli, ci dice che possiamo portare il suo regno. E lo faremo se la nostra vita si muove per passione, non per doveri o funzioni, mossi da una bellezza che ci spinge ad agire e davanti alla quale abbiamo un nome.

«Noi cristiani siamo stati chiamati al singolare. Nessuno di noi è cristiano per puro caso: nessuno. C'è una chiamata a te, a te, a te. È una chiamata con il nome, con una promessa: vai avanti, io sono con te, io cammino affianco a te. [...] Dio ci accompagna, Dio ci chiama per nome, Dio ci promette una discendenza. E questa è la sicurezza del cristiano: non è una casualità, è una chiamata. Una chiamata che ci fa andare avanti. Essere cristiano è una chiamata d'amore, d'amicizia. Una chiamata a diventare figlio di Dio, fratello di Gesù, a diventare fecondo nella trasmissione di questa chiamata agli altri, a diventare strumento di questa chiamata». Certo, ci sono tanti problemi, momenti difficili. Anche Gesù ne ha passati tanti, ma sempre con quella sicurezza: il Signore mi ha chiamato, il Signore è con me, il Signore mi ha promesso. Ma forse il Signore si è sbagliato su di me? Il Signore è fedele, perché Lui mai può rinnegare se stesso. Lui è la fedeltà» (Papa Francesco, 25 giugno 2013).

 

Ricerca avanzata  (57629 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: