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TESTO Commento su Matteo 9,14-17

Missionari della Via   Missionari della Via - Veritas in Caritate

Sabato della XIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (05/07/2025)

Vangelo: Mt 9,14-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

La conversione è qualcosa di serio, riguarda la nostra vita e le nostre relazioni. Se abbiamo incontrato Gesù si vedrà irrimediabilmente. Quando si incontra Gesù alcune cose cambiano, non si può rimanere come prima, si vive con una tensione verso l'alto. Tutto ciò riguarda anche le relazioni basilari. Se il mio essere cristiano non cambia le mie relazioni familiari c'è qualcosa che non va. Ad esempio, sarebbe buono dire a un figlio “So che in chiesa c'è un prete che confessa, perché non cogli l'occasione?”. Ma sarebbe meglio dire: “Io vado a confessarmi, vuoi venire con me?”. Se la nostra fede non è solo esteriore coinvolge la nostra vita, diventa testimonianza autentica. Diventiamo perciò efficaci, la Parola di Dio entra nelle nostre vite e si mostra nelle nostre scelte. Il Signore non ci ha chiamati ad essere maestri o cultori del cattolicesimo, ma a vivere il regno dei cieli. Perciò non vanno bene le toppe! Se metti una toppa o metti vino nuovo in otri vecchi, prima o poi la testimonianza si spaccherà, verrà meno. Quanti nel momento di custodire le cose buone le disperdono perché l'otre non è buono. L'apparire buoni, cioè l'imparare la sottile forma di ipocrisia dell'apparire, è un grande problema, perché non solo non custodisce noi, ma neanche chi ci sta vicino. Così capita di andare in chiesa perché questo mi fa sentire utile, perché non ho nulla da fare, perché il prete mi fa sentire importante, per fare un'esperienza diversa, per cercare compagnia, ma tutto scivola via, l'annuncio di Cristo non viene trattenuto, al massimo è una toppa su un vestito o un vino buono trattenuto a stento in una cisterna screpolata. Possiamo essere noi quelli che perdono di vista lo sposo, dimenticando il perché seguiamo il Signore. Lo facciamo soprattutto quando la fede è una toppa della nostra vita, non la Via della nostra vita. Anche al tempo di Gesù era un'esigenza ribadire questo rischio dell'esteriorità. Infatti, era un pericolo serio per la comunità cristiana ritornare al “lievito dei farisei”, cioè leggere la vita di Cristo con occhi vecchi. È quello che può succedere a noi, non far vivere la Parola, non farla diventare vivente, per cui andiamo in chiesa e facciamo incontri, catechesi, servizi, eventi, novene, tridui, ma poi ci comportiamo come gli altri, con la mentalità del mondo, la vecchia mentalità. È brutto che nelle chiese ci siano persone rattoppate, per cui gente sincera che cerca Dio ed è amata da Dio, trovandoci con un Dio appiccicato alla nostra vita ma non presente nelle scelte concrete, scappa via. Il Signore vuole liberarci dalle toppe: e noi? Siamo disposti a seguire realmente Gesù? Osserviamo senza paura le nostre “toppe cristiane” che abbiamo appiccicato alla nostra vita!

 

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