PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO La Messa del mondo

don Andrea Varliero

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Anno C) (22/06/2025)

Vangelo: Lc 9,11-17 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,11-17

11Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.

12Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». 13Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». 14C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». 15Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. 16Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. 17Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.

La prima Messa del mondo è stata vissuta da una giovane coppia, adagiando il loro primo nato, il Bambino, nella mangiatoia. In quella prima Messa del Natale, Dio si è fatto corpo di bambino, perché noi diventassimo corpo di Dio. La seconda Messa del mondo è stata vissuta lungo il lago di Galilea, come abbiamo ascoltato nel Vangelo: «Voi stessi date loro da mangiare». Il Buon Pastore diventa Pane per la vita del mondo. Un miracolo immenso, che non sta in una moltiplicazione del pane, bensì nella condivisione del pane, gratuitamente spezzato con generosità. Di mano in mano, di vita in vita, viene moltiplicato il pane. La terza Messa del mondo è stata vissuta nella notte di Pasqua, al piano superiore: la Nuova Alleanza quella notte si è fatta Pane. Il Pane è stato scritto nei nostri cuori di pietra, perché diventino cuori di pane. La quarta Messa del mondo è stata vissuta insieme a due profughi in fuga da Gerusalemme, occhi impauriti dopo aver visto la Speranza crocifissa al palo. A Emmaus, quella sera, lo hanno riconosciuto allo spezzare il Pane: la Resurrezione ha il sapore del Pane, il Pane è il nostro sguardo risorto. L'ultima Messa del mondo, narrata dall'immenso viaggio della Parola nel Vangelo di Luca e degli Atti degli apostoli, avviene nel pieno della notte, su una barca che sta andando alla deriva, naufragando in mezzo all'Adriatico. I marinai stanno per gettarsi a mare, tentano di salvarsi, abbandonando la nave. Paolo rende grazie, spezza il pane, invita a mangiare, lì sospeso tra mare e tempesta, su un fragile legno che rischia sempre di affondare nel pieno della notte, così simile alla vita. L'ultima messa scritta in un libro inizia l'unica messa celebrata fino ad oggi, la Messa del mondo.

Oggi è solennità del Corpus Domini, festa che ci riporta al gusto e al sapore del Pane. Oggi è la festa di un corpo. Strani tempi viviamo: di accelerata digitalizzazione, di fuga nel virtuale, di mondi di intelligenza artificiale. Tempi in cui il corpo è alienato, alterato, contraffatto: o diventa un idolo impossibile, oppure è nascosto in cantina come ingombrante. Il corpo levigato, che si dimentica del corpo limitato; il corpo sempre giovane, che tenta di fuggire dal tempo; il corpo esasperato, che si fa del male. Che strano: è rimasta solamente l'Eucarestia a farci stare con i piedi bene ancorati a terra. È il Pane che ci riporta al mondo e al corpo, ai ritmi del corpo, al limite del corpo, al tempo del corpo. Nel corpo incontriamo il tempo e lo spazio, il corpo è il mondo. Solo così potrà essere luogo di comunione e abitare anche l'«oltre limite». Dicono che credere sia fuggire dalla realtà: ebbene, proprio il Corpo di Cristo ci rende mondo, ci salda alla terra.

Oggi è la festa del quotidiano, del Pane quotidiano. Sì, è sempre la stessa Messa, ogni domenica e ogni giorno, è sempre lo stesso rito, è sempre lo stesso mangiare. Ed è proprio questo rito, questo gesto di Grazia, questo ringraziamento, che ci salva dalla noia e dalla disperazione: è la nostra fedeltà al quotidiano. La fedeltà ad ogni giornata iniziata nella gioia del risveglio, la fedeltà al lavoro, alle persone, allo studio, all'impegno nel mondo. La fedeltà all'amicizia e alla preghiera. Il Pane quotidiano ci rende Eucarestia, rendimento di grazie per ogni minimo giorno. È lì che si nasconde l'Eternità.

Oggi è la festa della vita. Tutte le nostre vite, a ben pensarci, sono come il pane: seminate, cresciute, maturate, mietute, macinate, impastate, mangiate. La vita ci mangia, come il pane; la vita a volte ci spezza in briciole, come il pane; la vita ci getta via, come il pane secco. «Prendete e mangiatene, questo pane è il mio corpo che è dato per voi». «L'Eucaristia è il luogo vitale della decisione su che cosa fare della vita. Tutte le vite sono pane, ma non tutte sono Eucaristia, cioè offerta radicale di sé stessi, un dedicarsi, un donare, un servizio. Tutte le vite arrivano alla loro fine, ma non tutte arrivano alla fine, partorendo questa vitalità umana e divina che portano inscritta in sé stessi. È di queste cose che parla l'Eucaristia. (José Tolentino Mendonca).

Oggi il Pane esce di casa, attraversa le nostre strade. Incontra le nostre case di riposo, le nostre scuole, i nostri commerci, le nostre piazze. Incontra la distrazione e la noia, incontra chi va via di fretta e chi preferisce volgere lo sguardo altrove. Incontra i nostri smarrimenti e le paure non dette, incontra i fallimenti e i silenzi, incontra tutti i nostri naufragi. E li rende Pane, buoni come il Pane. In questo nostro tempo, in questi nostri giorni, a questa nostra fame di pace, c'è bisogno di Pane.

 

Ricerca avanzata  (57598 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: