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TESTO Commento Luca 18,9-14

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Sabato della III settimana di Pasqua (20/04/2002)

Vangelo: Gv 6,60-69 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Disse Gesù ai dodici: "Forse anche voi volete andarvene?" Gli rispose Simon Pietro: "Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio".

Come vivere questa Parola?

Il discorso di Gesù sul "Pane di vita" come sua stessa carne, scandalizza alcuni che "si tirarono indietro e cessarono dal seguirlo", come dice l'odierno vangelo. E' importante per noi la reazione di Pietro che, con pronta franchezza, dice di voler aderire a Gesù. Quel che ha sperimentato Pietro è una fede diventata consapevolezza di vita che solo seguendo Gesù si trova luce e forza per la nostra esistenza: "Noi abbiamo creduto e conosciuto" quello che tu sei: il Dio che salva. E' proprio questa fede non astratta ma tendente a diventare esperienza di vita ciò che può cambiarci il modo d'essere al mondo. Perché è questo tipo di fede che anzitutto ci permette di realizzare una profonda unione con Gesù e, come conseguenza, di dare continuità alla sua azione qui e ora: un'azione che pacifica e rasserena e migliora la qualità della vita: non solo a noi, ma attorno a noi.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, rileggendo anche la prima lettura tratta dagli Atti degli apostoli, mi soffermerò su Pietro che dice al paralitico: "Enea, alzati: Gesù ti guarisce". Gesù aveva parlato in nome suo quando aveva detto al paralitico del vangelo: "Alzati e cammina!". Pietro parla nel nome di Gesù e agisce consapevole di trasmettere la sua potenza. Questa è la fede, questo è il tipo di apostolato che chiedo al Signore di esercitare: un parlare e agire in suo nome, con la sua forza che, se credo e sono vitalmente unito a Lui, agisce attraverso me.

La voce di un teologo e pastore

Gesù Cristo è il termine della fede cristiana, e anche il suo principio e il suo contenuto. Egli è il Figlio di Dio che 2000 anni fa è divenuto uomo per portare il Vangelo che salva, la "lieta novella", a tutta l'umanità.
Card. Dionigi Tettamanzi

 

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