TESTO Commento su At 2,1-4
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Pentecoste (Anno C) - Messa del Giorno (08/06/2025)
Brano biblico: At 2,1-11

«15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre»,
23Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
Come vivere questa Parola?
Dopo l'ascensione di Gesù e la discesa dal monte degli Ulivi il gruppo degli apostoli e dei discepoli che hanno cominciato a credere in Cristo, si ritrova “orfano”: non possono più vedere il Maestro, sentire la sua voce, né seguire i suoi passi. Rimane solo la piccola stanza superiore a Gerusalemme: il luogo protetto in cui raccogliersi, fare memoria, pregare insieme... e prendere autonomamente le prime decisioni importanti. Quel cenacolo diventa anche un nuovo Sinai: nella storia il Signore è disceso in mezzo al suo popolo donando la Legge come guida del cammino; ora lo Spirito del Signore li avvolge tutti con il dono della sua presenza e del coraggio di spalancare le porte, uscire in piazza e raccontare l'esperienza vissuta. Tutti, a partire da Pietro - la Roccia, a cui venne affidata la guida della Chiesa nascente, diventano intrepidi testimoni della nuova Alleanza, definitiva, fondata «sull'azione dello Spirito di Dio che fa nuove tutte le cose e si incide in cuori di carne» (papa Francesco, Udienza Generale, 19 giugno 2019).
La Chiesa ormai matura, dopo quasi duemila anni, attraversò in quest'ultimo mese un'esperienza simile: quasi improvvisamente orfana di una guida paterna e lungimirante, si è ritrovata nei cenacoli del mondo, molto diversi ma non divisi, invocando insieme il dono di luce, di sapienza, di presenza tangibile di Dio. Il fragore di una ventata nuova ha riempito le stanze chiuse... e le piazze gremite in attesa, la voce dello Spirito si fa comprendere in modi inaspettati. Oggi - lasciamoci colmare di nuovo da questo dono potente e innovativo, prestiamo ascolto alla voce del nuovo Pietro, sulle piazze spesso confuse e disorientate della nostra vita quotidiana rendiamoci testimoni veraci di Dio presente e operante in mezzo a noi.
Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare i nostri pensieri, i nostri cuori, le nostre azioni!
La voce di papa Leone XIV
“Ecco, fratelli e sorelle, questo dimorare di Dio in noi è proprio il dono dello Spirito Santo, che ci prende per mano e ci fa sperimentare, anche nella vita quotidiana, la presenza e la vicinanza di Dio, rendendoci sua dimora... Egli mi accompagna col suo Spirito, mi illumina e mi rende strumento del suo amore per gli altri, per la società e per il mondo”.
Regina Caeli, 25 maggio 2025
Sr. Mimica Oblak FMA - mimica.ax@yahoo.com