TESTO Commento su Matteo 5,33-37
Missionari della Via Missionari della Via - Veritas in Caritate
Sabato della X settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (14/06/2025)
Vangelo: Mt 5,33-37
«Avete anche inteso... ma io vi dico». Le parole di Gesù ci proiettano sempre oltre. Non basta più la legge antica scritta su tavole di pietra; Egli dona una legge nuova, la legge dell'amore scritta nei cuori. Con il Vangelo di oggi Gesù, dal divieto del giuramento, arriva al divieto della menzogna. Oggi ci è chiesto di essere costruttori di pace pagandone il prezzo nella nostra carne; purtroppo, in verità, spesso non siamo neanche predicatori della pace, visto che non riusciamo a frenare quel membro del corpo che, fra tutti gli altri, muoviamo più facilmente! Infatti, spesso non siamo in grado di trattenere la nostra lingua dal male! Quante volte mentiamo a noi stessi e agli altri: lo facciamo con una tale disinvoltura che neanche ce ne accorgiamo. Molte volte non siamo capaci di dire la verità su noi stessi, sulle nostre ferite, sulle nostre debolezze, sui nostri peccati; il nostro orgoglio non permette di umiliarci, impedendo a Dio di guarirci; un po' come quando uno va dal medico e nasconde il suo dolore. E poiché non siamo capaci di dire la verità su noi stessi, per paura del giudizio o di apparire meno di quello che siamo, sparliamo e mentiamo sugli altri pur di abbassarli, pur di denigrarli, pur di renderli brutti agli occhi della gente. Papa Francesco definisce “terroristi” i menzogneri e i calunniatori. Sono terroristi che buttano la bomba e se ne vanno, distruggono, distruggono con la lingua e non fanno la pace! E sono pure furbi perché non sono terroristi suicidi, ma terroristi che si custodiscono. Che brutta bestia la menzogna, è una bestia malefica poiché il diavolo è padre della menzogna. Facciamo di tutto allora per essere amanti della Verità e non della menzogna!
«Chi mente a se stesso e ascolta le proprie menzogne, arriva al punto di non poter più distinguere la verità, né dentro di sé né intorno a sé, e così comincia a non aver più stima né di se stesso, né degli altri. Costui, non avendo rispetto per nessuno, cessa di amare» (F. Dostoevskij).
La forza della menzogna risiede nel suo potere di ricreare la realtà, di plasmarla a piacimento, di manipolare altre persone inducendole a credere e a fare ciò che noi vogliamo in base alle nostre menzogne. L'uomo sente il proprio potere molto più mentendo che dicendo la verità, che attenendosi alla faticosa e opaca adesione e corrispondenza tra le parole e i fatti. La menzogna spezza intenzionalmente questa corrispondenza al fine di ingannare altri. Il menzognero fa esistere ciò che lui dice o, meglio, induce altri a credere vero ciò che lui dice e che dice sapendolo falso. È una forma di seduzione che esprime la dimensione anche erotica del mentire. Inducendo l'altro a credere le mie menzogne, lo possiedo, lo determino, ma l'unica soddisfazione è del mio ego. Dunque, una dimensione della menzogna è il piacere che essa dona a chi “mente sapendo di mentire” per ottenere i risultati che si è prefisso. Faccio notare che l'espressione “mentire sapendo di mentire” implica già l'intenzione di ingannare e dunque implica sapere che ciò che si dice è falso. Sapere, piacere, potere si trovano perversamente intrecciati nell'atto menzognero
(https://www.ilruoloterapeutico.com/potenza-e-banalita-della-menzogna/).