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Casa di Preghiera San Biagio FMA  

III Domenica di Pasqua (Anno A) (14/04/2002)

Brano biblico: 1pt 1,21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 24,13-35

13Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, 14e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. 15Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. 16Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. 17Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; 18uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». 19Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; 20come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. 21Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. 22Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba 23e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. 24Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». 25Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! 26Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». 27E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.

28Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. 29Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. 30Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. 31Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. 32Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». 33Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, 34i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». 35Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

Dalla Parola del giorno

Voi per opera sua credete in Dio, che l'ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria e così la vostra fede e la vostra speranza sono fisse in Dio.

Come vivere questa Parola?

Nella seconda lettura di questa terza domenica di pasqua, S.Pietro ci aiuta ancora a immergerci nel mistero pasquale: la realtà di fuoco e di luce per la quale il Signore Gesù, vincendo il male e la morte, è stato glorificato presso il Padre. E' proprio in forza della sua passione, morte e resurrezione che noi entriamo in familiarità col Padre. E' per lui che abbiamo la capacità di compiere quelle opere buone che il Padre attende da noi, in obbedienza al suo piano d'amore che è salvezza. Quello che più ci persuade a lasciarci salvare in obbedienza a Dio Padre è proprio l'altissimo prezzo di questa salvezza: non oro, né argento, ma la vita stessa del Figlio Unigenito, il suo sangue prezioso. E' la consapevolezza di questo altissimo prezzo che fa del nostro cuore un giardino di Dio in cui crescono vigorosi due alberi di vita che ci aprono interamente a Lui: la fede e la speranza.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, chiederò allo Spirito Santo di mettere radici salde e ben fondate in questa verità, perché il mio credere diventi fiducia dentro gli eventi delle giornate e il mio sperare mi dia di essere lieto anche nelle difficoltà, incoraggiando gli sfiduciati di cui è pieno il mondo.

La voce di un pastore e profeta dei nostri giorni

"Gesù Nazareno che cercate, il crocifisso, è risorto!" (Mc 16,6). E' un grido di vittoria. E' la proclama-zione che la morte di Gesù in croce è stata vinta dalla vita. E' questo il vangelo fondamentale della croce, è il vangelo che fa passare dalla disperazione alla speranza, dalla solitudine all'amicizia, dalla tristezza alla gioia, dalla debolezza alla potenza dello Spirito di Dio in noi.
Carlo Maria Martini

 

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