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TESTO BELLA COME DIO

padre Ezio Lorenzo Bono   Home Page

Visitazione della Beata Vergine Maria (31/05/2025)

Vangelo: Lc 1,39-56 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 1,39-56

39In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

46Allora Maria disse:

«L’anima mia magnifica il Signore
47e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
48perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

49

Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;

50

di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.

51

Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;

52

ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;

53

ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.

54

Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,

55

come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

56Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Papa Francesco, nella lettera dell'agosto dello scorso anno, rivolta ai futuri sacerdoti, agli operatori pastorali e a tutti i cristiani sul ruolo e l'importanza della letteratura nella formazione, ha affermato che attraverso le parole dei poeti possiamo conoscere la cultura e l'animo umano, e avvicinarci con rinnovata sensibilità ai grandi misteri della nostra fede.

Molti poeti hanno celebrato la figura di Maria. Tra questi, Dante, con i famosi e sublimi versi del Paradiso: “Vergine Madre, figlia del tuo Figlio”; Torquato Tasso, che la definisce “Vergine alta, del ciel Regina e Madre”; Giovanni Pascoli, che la descrive come “rifulgente tra le stelle”; e Alessandro Manzoni, che nella sua Ode a Maria Assunta ne canta la gloria celeste. Questi autori, attraverso le loro opere, ci aiutano a comprendere e a vivere con maggiore intensità il mistero e la bellezza della nostra fede.

Nel Vangelo di Luca, Maria, subito dopo l'Annunciazione, si reca dalla cugina Elisabetta. In quell'incontro, Elisabetta, piena di Spirito Santo, riconosce in Maria la Madre del suo Signore. È allora che Maria pronuncia uno dei canti più belli e profondi della Scrittura: il Magnificat.
“L'anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.”

(Luca 1,46-48)

Il Magnificat è un canto di lode e di gratitudine che anticipa la gloria di Maria. È un inno alla misericordia di Dio, che innalza gli umili e rovescia i potenti dai loro troni. Maria, nella sua umiltà e nella totale fiducia in Dio, è stata elevata sopra tutte le creature, in questo tempo di Pasqua la veneriamo come Regina Coeli. In cielo Maria risplende in tutta la sua bellezza: bella come il sole, bianca più della luna, bella come Dio. E vuole che anche noi diventiamo belli come Dio.

 

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