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TESTO Commento ad At 2,1-11

padre Paul Devreux

Pentecoste (Anno C) - Messa del Giorno (08/06/2025)

Vangelo: Gv 14,15-16.23-26 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 14,15-16.23-26

15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre,

23Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Oggi leggiamo la prima lettura, tratta dagli atti degli apostoli, perché ci racconta, attraverso immagini simboliche, cosa è successo il giorno di pentecoste.

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. È domenica sera, e la comunità è radunata per pregare. Sempre la sera, perché di giorno lavoravano.

Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Bel modo per descrivere un fatto reale, che senti distintamente e ti smuove tutto, ma non si vede.

Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, Altra immagine che ricorda il roveto ardente, la presenza di Dio che illumina, scalda, ma non ti brucia.

e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Segno della presenza dello Spirito Santo è che non hanno più paura di parlare, e ognuno ha voglia di dire qualcosa, di raccontare la sua esperienza. Parlano in altre lingue, perché non usano più le categorie di prima, legate alle loro paure e incredulità. Ora hanno il potere di esprimersi! Signore dona anche a noi questo potere, questa capacità di parlare di te, delle opere tue.

Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, della Frigia e della Panfìlia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, Giudei e proséliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio». Deve essere stato un momento molto bello, ma qual è la lingua che anche oggi tutti capiscono ed è opera dello Spirito Santo? È il linguaggio della carità, fatto più di gesti concreti che di parole. Anche oggi, le grandi opere di Dio, che tutti riescono a capire, sono le opere fatte a fin di bene. Signore donaci di poter essere illuminati dal tuo Spirito Santo per poter ogni giorno essere testimoni concreti del tuo amore per l'umanità.
Buona Pentecoste.

 

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