TESTO Amare, sperare, sognare
VI Domenica di Pasqua (Anno C) (25/05/2025)
Vangelo: Gv 14,23-29

23Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 24Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
25Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. 26Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
27Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 28Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. 29Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».
Celebriamo oggi la sesta Domenica del Tempo di Pasqua e ci avviamo verso la conclusione di questo periodo, durante il quale abbiamo riflettuto sul mistero della Risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo,
Domenica prossima il primo giugno celebreremo l'Ascensione al cielo di nostro Signore e successivamente la Pentecoste. Con la Pentecoste si chiude tutto il periodo pasquale che rappresenta il tempo più forte dell'anno liturgico perché mette al centro della nostra attenzione Il mistero della Risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, Il Vangelo ci riporta al tema dell'amore, della carità, della pace, cioè i temi portanti della liturgia pasquale. Gesù dalla prima apparizione fino all'ultimo momento in cui lascia questo mondo per risalire al cielo, al Padre, nel giorno dell'ascensione rivolge un continuo appello alla pace, alla riconciliazione, all'amore e alla carità. Possiamo dire questi temi rappresentano non soltanto il periodo della Pasqua, ma tutti i tempi liturgici e quelli della vita cristiana. Non abbiate paura dice Gesù agli apostoli e a noi. Questo continuo appello ad aver coraggio, a non farsi sopraffare dalle situazioni anche dai problemi che attraversiamo tutti quanti nella vita, va accolto con fede. Le paure che ci riguardano sono tantissime: la guerra, la fame, la nudità, il freddo, il rimanere senza niente, il non avere una disponibilità, ce pure la paura e la stessa morte, che ci mette angoscia e preoccupazione al solo pensiero. La risurrezione di Cristo ci apre l'orizzonte della vita eterna e con essa abbiamo la certezza che siamo in cammino verso questa patria celeste. In. questa sesta domenica. vogliamo ringraziare il Signore per il dono di farci riflettere su temi significativi che servono per noi a livello spirituale, ma servono anche per le persone che incontriamo, incrociamo, con cui ci relazioniamo ogni giorno nella vita familiare, sociale ed ecclesiale. Se partiamo da una prospettiva di pace, di riconciliazione, di amore anche questo ci aiuta a far camminare secondo la prospettiva di Cristo che nella sua risurrezione ci ha aperto il passaggio alla via eterna. Verso tale traguardo siamo tutti quanti indirizzati. Un traguardo da conquistare non senza lotte, sacrifici e difficoltà. Preghiamo perché tutto questo avvenga davvero a conclusione della nostra vita terrena.